Diversa, polverosa e per diversi aspetti ancora misteriosa, la Tracia (Thráki) è una delle regioni più straordinarie eppure meno visitate della Grecia. Un tempo terra di una civiltà non ellenica, antica e potente, ha poi subito drammaticamente l’interesse dei popoli vicini, tanto che dal punto di vista politico la sua entità geografica rimane suddivisa anche oggi tra Bulgaria e Turchia.

La Tracia e le sue popolazioni vivono da sempre di agricoltura, come si può facilmente intuire dalle vaste coltivazioni di tabacco, dagli ondulati campi di grano e dalle vivaci pianure ammantate di girasoli. La minoranza turca locale fa risalire le proprie radici all’epoca ottomana. In effetti il paesaggio è punteggiato da moschee, case tipiche turche e negozi di dolci tradizionali.

Fra le altre attrattive di questa provincia vi sono i grandi spazi naturali ancora incontaminati. Nel nord, gli ondulati rilievi dei Monti Rodópi segnano il confine con la Bulgaria tra foreste e fauna selvatica ancora intatte, mentre a est, più vicino alla Turchia, la Tracia ospita nutrite popolazioni di uccelli migratori nella Riserva Forestale di Dadiá e nel Delta dell’Évros, sulla costa egea. La città più grande dell’area, Alexandroúpoli, è anche il punto di partenza dei traghetti diretti all’isola di Samotracia (Samothráki).

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