La minuscola Ciego de Ávila ebbe il suo momento di glo- ria nel tardo XIX secolo, durante la guerra d’indipendenza, quando vi fu costruita un’importante struttura difensiva, la Trocha, per tenere lontani i soldati ribelli dell’Orien- te cubano dalla prospera parte occidentale dell’arcipelago. Oggi, questa provincia continua a svolgere il ruolo di spar- tiacque culturale tra Oriente e Occidente (cubani). Il motivo principale per farle visita è l’ambizioso progetto intrapreso dopo il
período especial
, che ha determinato lo sviluppo turistico di Cayo Coco e Cayo Guillermo: sulle spiagge di questi due fulgidi gioielli tropicali, che in passato sedussero Ernest Hemingway, è sorta oltre una decina di esclusivi resort.
In realtà, Ciego de Ávila custodisce i suoi segreti da ben oltre un secolo. Nell’Ottocento vi giunsero molti immigrati non spagnoli da Haiti, Giamaica, Repubblica Dominicana e Barbados, portando con sé numerosi aspetti peculiari della propria cultura: le partite di cricket, le danze folkloristiche, i fantastici fuochi d’artificio e molto altro.