
Situato nell’Archipiélago de Sabana-Camagüey, o Jardines del Rey, come le brochure turistiche preferiscono chiamarlo, Cayo Coco è la quarta isola più grande di Cuba e la principale destinazione turistica dopo Varadero. La zona a nord della Bahía de Perros (Baia dei Cani) rimase disabitata fino al 1922, quando sulla vicina Cayo Guillermo fu costruito il primo albergo, il Cojímar. Da allora le ruspe non hanno mai smesso di lavorare.
Sebbene oggi la bellezza di queste spiagge sia famosa in tutto il mondo, prima del 1990 Cayo Coco era poco più di un acquitrino di mangrovie infestato dalle zanzare. Tra i primi visitatori ci fu Diego Velázquez, che battezzò le isole con il nome del re Ferdinando II di Spagna, e in seguito il corsaro francese Jacques de Sores, che vi giunse reduce dalle proficue incursioni all’Avana e a Puerto Príncipe. Fu seguito nel 1752 dal primo proprietario terriero dell’isola, lo spagnolo Santiago Abuero Castañeda. Tra il 1927 e il 1955 una comunità di 600 persone viveva sull’isola guadagnandosi un magro salario estraendo carbone che veniva usato ovunque come combustibile domestico, ma con l’avvento dell’energia elettrica dopo la rivoluzione scomparve anche questa fonte di reddito.
Dal 1988 Cayo Coco è collegato alla terraferma da una strada rialzata di 27 km che attraversa la Bahía de Perros. Ci sono altre strade su un terrapieno che da Cayo Coco portano a Cayo Guillermo, a ovest, e a Cayo Romano, a est.
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