
Quando si pensa alle Dolomiti, solitamente ci si immagina paesaggi bucolici popolati da piccoli borghi sul limitare dei boschi, baite che spuntano tra ampi pascoli ondulati e montagne dalle forme regolari come quelle dei disegni dei bambini. Ma quando si arriva da queste parti, che sono le più meridionali del grande universo dolomitico, dove Veneto e Trentino si incontrano e compenetrano, si scopre con sorpresa che quella immagine è solo una delle tante e intriganti che i Monti Pallidi sono in grado di offrire al viaggiatore, e che li rendono unici. Ai piedi delle selvagge Dolomiti Bellunesi e delle Vette Feltrine, lungo il corso del Piave, si è fermata l’influenza di Venezia, che ha lasciato ovunque capolavori d’arte e architettura; più a nord, l’Agordino è un microcosmo chiuso e operoso, solcato da strette valli incontaminate e coronato da montagne iconiche come il Civetta, l’Agner e la Moiazza. E infine c’è il Primiero, amato dagli sciatori e dagli escursionisti, con la sua aria vagamente austriaca su cui incombono le frastagliate Pale di San Martino, che altro non sono se non un affascinante corridoio di collegamento tra due mondi: le Dolomiti vissute e quelle immaginate.