Chiuso a nord dalle Pale di San Martino e a sud-est dalle Vette Feltrine, l’ampio vallone verdeggiante che si apre subito dopo la Gola dello Schenèr, uno stretto passaggio scavato tra le montagne dal torrente Cismon, è il primo e dolcissimo assaggio di Sudtirolo ai confini con il Bellunese. D’altronde, fino alla prima guerra mondiale la Valle del Primiero era territorio austriaco, e per secoli l’area – ricca di miniere di ferro, rame e argento – fu amministrata dai conti Welsperg, mandati da Vienna per tenere in riga gli inquieti e troppo indipendenti valligiani. Oggi i suoi boschi e le sue montagne sono una gioia per gli escursionisti e gli sciatori, che possono contare su un’impressionante rete di sentieri e su comprensori sciistici (come quelli di San Martino di Castrozza) tra i più efficienti e suggestivi delle Dolomiti, mentre nei piccoli borghi di Mezzano, Fiera di Primiero e Tonadico, dalle inconfondibili architetture austriache, si celano musei e chiese ricchi di opere d’arte, in grado di sorprendere anche i viaggiatori più esigenti.