Proseguendo verso ovest da Hellissandur, la strada panoramica n. 574 sfiora le pendici scoscese dello Snæfellsjökull - il pugno di ghiaccio alla fine del lungo braccio della Penisola di Snæfellsnes. Nota con il nome di Undir-Jökli, quest’area desolata regala panoramiche ultraterrene di speroni di lava che emergono attraverso il ghiaione e, nelle giornate meno terse, quando la nebbia si insinua tra le vette, non è difficile capire come si siano originate le leggende sugli scorbutici troll islandesi.

Per quanto isolato e spettrale possa apparire questo reame etereo, la calotta glaciale che incombe sulla penisola era già famosa in tutto il mondo ben prima che venisse tutelata da un parco nazionale, isituito nel giugno del 2001: Jules Verne vi ambientò il suo famoso romanzo Viaggio al centro della terra. Nel libro si narra del viaggio epico che un geologo tedesco e suo nipote intrapresero nel cratere di Snæfell, guidati dal testo di un alchimista islandese del XVI secolo che recitava:

Discendi nel cratere dello Jökull di Sneffels, che l’ombra dello Scartaris viene a lambire prima delle calende di luglio, viaggiatore audace, e perverrai al centro della terra. La qual cosa io feci.

Arne Saknussemm

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