Altre bocche fumanti, crateri e laghi dalle acque turchesi attendono gli impavidi viaggiatori al Krafla, una regione vulcanica attiva 7 km a nord della Hringvegur. A voler essere precisi, il Krafla è soltanto una montagna alta 818 m, ma il nome viene ormai utilizzato per indicare l’intera zona nonché una centrale elettrica alimentata a energia geotermica e persino le eruzioni che diedero origine al campo di lava più imponente di tutta l’Islanda.

Il cuore dell’attività vulcanica è noto come vulcano centrale di Krafla: anziché essere il classico monte a forma di cono, consiste di una serie di spaccature nel terreno che corrono sull’asse nord-sud e sotto le quali si trova un grande serbatoio magmatico. L’attività vulcanica è normalmente caratterizzata da fessurazioni e da graduali rigonfiamenti della superficie seguiti da una repentina subsidenza che scatena le eruzioni. Attualmente la superficie del terreno si sta sollevando, il che indica una possibile attività in futuro. L’Istituto di Scienze della Terra (www.earthice.hi.is) segue da vicino gli sviluppi più recenti.

Da Reykjahlíð, una meravigliosa scarpinata di circa 13 km porta a Hlíðarfjall e a Leirhnjúkur lungo un sentiero segnato che passa vicino alla pista di atterraggio; un’altra escursione di circa 9 km porta da Namaskarð fino a Leirhnjúkur lungo la cresta di Dalfjall.

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