Se percorrendo la Hringvegur vi è capitato di constatare la scarsità di centri abitati o la superiorità numerica degli ovini rispetto agli esseri umani, oppure il fatto che per svariati chilometri non avete incontrato nemmeno una stazione di servizio N1, ebbene, non avete ancora visto niente. Sugli altopiani interni praticamente non esistono servizi, strutture ricettive né ponti, né tantomeno avrete garanzie se qualcosa andasse storto.

Osservando queste vaste distese di nulla vi sembrerà di trovarvi nell’Outback australiano, oppure, come hanno notato in molti, sulla luna; d’altronde è qui che gli astronauti dell’Apollo si sono esercitati prima dell’allunaggio.

È proprio questo isolamento ciò che in fondo attrae i visitatori (e l’opportunità di toccare con mano la geologia studiata a scuola). Se alcuni rimangono sconcertati dall’eccessiva desolazione dell’interno, altri vanno in estasi di fronte alle espressioni più aspre e spoglie di una natura sublime. La solitudine di queste vaste distese è elettrizzante, e l’accesso è limitato, quindi preparatevi bene.

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