Koh Kong Conservation Corridor
Esteso su entrambi i lati della NH48 da Krong Koh Kong fino al Golfo di Kompong Som (la baia a nord-ovest di Sihanoukville), il Koh Kong Conservation Corridor racchiude molti dei più straordinari siti naturali della Cambogia, tra cui le propaggini meridionali dei leggendari Monti Cardamomi, una zona dalla bellezza mozzafiato caratterizzata da un’incredibile biodiversità.
I Cardamomi coprono una superficie di 20.000 kmq nella Cambogia sud-occidentale. Queste cime impervie (che raggiungono i 1800 m di altitudine) e le vallate dei 18 corsi d’acqua principali ospitano almeno 59 specie di animali a rischio di estinzione, tra cui tigri, elefanti asiatici, orsi, coccodrilli siamesi, pangolini e otto specie di tartarughe e testuggini.
Occupati da quella che per dimensioni è la seconda foresta pluviale vergine del Sud-est asiatico, i Cardamomi sono uno degli unici due siti della regione dove le foreste si estendono ininterrottamente dalle vette delle montagne fino al mare (l’altro si trova in Myanmar). In alcune zone di montagna le precipitazioni possono raggiungere anche i 5 m all’anno. L’auspicio degli ambientalisti è che un giorno i Cardamomi possano essere dichiarati Foresta Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Mentre molte aree boschive e costiere in altre parti del Sud-est asiatico sono state devastate da speculazioni edilizie e dall’industria del legname, i Cardamomi e le adiacenti foreste di mangrovie sono scampati alla distruzione grazie alla loro ubicazione remota e, almeno in parte, alla lunga guerra civile in Cambogia. Di conseguenza, la zona è ancora in gran parte in condizioni abbastanza buone dal punto di vista ambientale e ha quindi un enorme potenziale per lo sviluppo dell’ecoturismo - paragonabile, secondo alcuni, a quello delle riserve faunistiche del Kenya o dei parchi nazionali del Costa Rica.
I prossimi anni saranno decisivi per determinare il futuro dei Monti Cardamomi. Alcune ONG, come Conservation International (CI; www.conservation.org), Fauna & Flora International (FFI; www.fauna-flora.org) e Wildlife Alliance (www.wildlifealliance.org), insieme a squadre di guardie forestali, sono impegnate a proteggere i 16 distinti ecosistemi della zona dalle razzie dei taglialegna e dei cacciatori di frodo. Anche l’ecoturismo può svolgere un ruolo importante creando una fonte di reddito per gli abitanti locali e offrendo così alternative sostenibili alla caccia e al disboscamento.