
Come in una miniatura perfettamente identica al reale, in quest’area della regione che si estende dalle pianure del Novarese e del Vercellese fino alle vette maestose del Monte Rosa sono condensate le più riconoscibili caratteristiche identitarie del Piemonte, ma in uno spazio tutto sommato ristretto. C’è la raffinata eleganza di piccoli capoluoghi di provincia in cui il Medioevo e il Rinascimento hanno lasciato preziose testimonianze d’arte e architettura. C’è l’aristocratica raffinatezza dei borghi stesi lungo le sponde del Lago Maggiore, tempestate di ville e di profumati giardini che fioriscono in ogni stagione dell’anno, e la placida tranquillità del Lago d’Orta, attorno al quale immaginare fantastici combattimenti tra uomini e draghi. Ci sono tavole imbandite, vigneti a perdita d’occhio che rigano le dolci colline pedemontane, e risaie che trasformano la terra in un mare a scacchi. E ci sono le montagne della Valsesia e della Val d’Ossola, naturalmente, che offrono un’inedita mescolanza di natura incontaminata e quasi selvaggia, intensa religiosità e storia con pochi eguali persino in altre – più rinomate – parti della regione.
Data l’ampiezza e la varietà del territorio, ogni momento dell’anno è buono per venire da queste parti. Certo, da fine novembre a febbraio le temperature rigide mal si conciliano con le passeggiate nei centri storici, ma se siete appassionati di sport sulla neve questo è il periodo obbligato per sfruttare le tante opportunità offerte dagli impianti sciistici. La primavera, quando il clima è più dolce e si sciolgono le asprezze dell’inverno, invita alla scoperta delle città, mentre l’estate – che in pianura rischia di essere soffocante – è il momento degli escursionisti che si arrampicano lungo i fianchi delle montagne e della frizzante frenesia attorno ai laghi. L’arrivo dell’autunno è segnalato dalle giornate che si accorciano, dai colori che si incupiscono e dai comignoli che ricominciano a fumare: il clima perfetto per abbandonarsi ai piaceri della tavola.