Circa 18 km a sud-est lungo la vecchia strada che corre parallela all’Évros e alla linea ferroviaria, il castello bizantino di Pýthio (ore diurne) si erge solenne in cima a un’alta rupe. Costruito sopra il villaggio di Pýthio (Empýthion in epoca bizantina), il castello regala un vasto panorama della pianura e delle scure fronde degli alberi lungo le rive del fiume. Fatto edificare nel 1347 dall’imperatore bizantino Giovanni Cantacuzeno in un turbolento periodo di guerre civili e invasioni turche, questo maniero è il miglior esempio di architettura difensiva bizantina in Tracia giunto fino a noi. Il restauro è ancora in corso ed è quindi possibile trovare chiuso (provate a chiedere la chiave al custode, o fylakos), ma anche senza entrare potrete apprezzarne la grandiosità.

Disponendo di un’auto, una gita in giornata nella zona settentrionale dell’Évros, con partenza e arrivo a Orestiáda, vi darà la possibilità di scoprire attrattive affascinanti e poco visitate. Dirigetevi verso ovest attraversando Váltos per raggiungere Mikrí Doxipára, dove scavi recentemente eseguiti nell’area di una tomba romana del I secolo d.C. hanno portato alla luce cinque carri funebri, sepolti con tanto di cavalli e finimenti. Da qui, prendete verso nord e raggiungete il villaggio di Kyprínos, dove sorge la Chiesa di Agios Georgios al cui interno sono custodite alcune icone e un battistero antichissimo. Date un’occhiata in giro per trovare Padre Nikolaos, un cretese trasferitosi da queste parti che ama esibirsi in una vivace danza cretese che prevede un gran battere di talloni.

Con un intero weekend a disposizione, si può proseguire verso nord e fermarsi a Pendálofos. Qui troverete l’Evrothirama (25560 61202; portate principali €7-10), un ristorante specializzato in cacciagione dove potrete gustare carne di fagiano, di cervo o di cinghiale. Altrimenti troverete altre tavérnai qua e là. Dopo Pendálofos continuate fino a Petrotá, l’ultimo centro abitato nell’angolo nord-occidentale della valle dell’Évros prima del confine bulgaro, caratterizzato da vigneti e case tradizionali in pietra. La strada prosegue poi verso est lungo il confine attraverso Orménio (famoso per i suoi vini) e Díkea, prima di piegare a sud per tornare a Orestiáda.

Circa 19 km a nord di Orestiáda, vicino a Kastaniés, si tiene l’Ardas River Festival (25520 81140; www.ardas.gr), che ogni anno a luglio richiama diverse migliaia di giovani e vede la partecipazione dei più importanti cantanti greci, gruppi bulgari o turchi e DJ sia greci sia stranieri. Il festival non propone soltanto eventi musicali, ma anche incontri di beach volley e calcetto, gare di motocross, rappresentazioni teatrali e visite al parco acquatico.

Kastaniés, un sonnolento villaggio, è anche il posto di confine con la Turchia più settentrionale della Grecia; poi c’è Edirne (Adrianoúpoli in greco), distante soltanto soli 9 km a est. Chi avesse voglia di camminare un po’, potrà svoltare all’altezza del benzinadiko (stazione di servizio) dell’Aegean Petrol, proseguire in direzione est per 500 m fino al posto di controllo della polizia di frontiera e poi passeggiare per un paio di chilometri lungo il fiume e tra i boschi entrando in Turchia. A volte qui ci sono minibus che raggiungono il centro di Edirne o la stazione degli autobus cittadina.

Compiendo il viaggio in direzione opposta, tenete presente che l’ultimo autobus in servizio tra Kastaniés e Orestiáda (€1,60) parte alle 19. Troverete i biglietti presso la stazione di servizio Aegean Petrol.

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