Se siete così fortunati da avere la possibilità di visitare il Monte Athos (Ágion Óros), fatelo: è un’esperienza che non dimenticherete. Da più di un millennio su questa isolata penisola si pratica un’ininterrotta attività spirituale, in una repubblica monastica semi-autonoma che segue ancora il calendario giuliano. Il Monte Athos comprende 20 monasteri e annessi minori (skites) in attività, oltre a eremi (keliá) abitati da asceti. La parte settentrionale del territorio è occupata da una fitta foresta, mentre quella meridionale è dominata dalla vetta spoglia e torreggiante del Monte Athos (2033 m). Poiché non vi sono industrie e non è consentita la caccia, si tratta praticamente di una riserva naturale. Il vastissimo sito, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, fa formalmente parte della Grecia, ma dal punto di vista ecclesiastico ricade sotto la giurisdizione del Patriarcato Ortodosso di Costantinopoli (İstanbul).

Secondo alcune leggende apocrife, la Vergine Maria stessa avrebbe visitato e benedetto questo luogo. La Montagna Sacra è considerata quindi il Giardino della Vergine ed è consacrata esclusivamente a lei, dunque proibita a tutte le altre donne. Benché qualcuno a Bruxelles abbia cercato di contestare tale divieto, nulla è stato finora possibile contro gli oltre 1000 anni di tradizione e i decreti con il sigillo d’oro (chrysobulloi) degli imperatori bizantini, i cui nomi sono invocati ancora oggi nelle preghiere e le cui leggi continuano a essere rispettate.

Con la dovuta pianificazione, i pellegrini di sesso maschile possono visitare il sito per quattro giorni (di più se si muniscono dello speciale permesso). La visita ai monasteri è un’esperienza che riempie di una magnifica pace interiore ed è anche stancante. In molti di questi luoghi gli ospiti devono adottare lo stile di vita dei monaci, consumare i pasti con loro e assistere alle funzioni religiose (tutti i giorni alle 3 e alle 15, ma nei giorni di festa possono durare anche 10 ore). Quando però vi ritroverete a passeggiare lungo i placidi sentieri della foresta dei religiosi athoniti e ad ammirare l’architettura sacra e i tesori artistici che racchiude, vivrete la profonda sensazione che questo sia davvero un posto speciale. Che siate o no credenti, i cordiali abitanti dei monasteri e i pellegrini in visita vi lasceranno un’impressione e un ricordo duraturi.

Ottenere il permesso

Le prenotazioni per la visita richiedono un anticipo anche di sei mesi in estate e durante le vacanze ortodosse, mentre negli altri periodi ottenere i permessi è più semplice. Il fatto è che ogni giorno possono accedere alla zona sacra soltanto 10 uomini di religione non ortodossa e 100 di religione ortodossa. I minori di 18 anni devono essere accompagnati dal padre oppure, se viaggiano in gruppo con una guida o altro accompagnatore, devono esibire il permesso scritto del genitore.

Comunicate via e-mail o per fax le date che vi saranno più comode per la visita e inviate una copia del passaporto all’Ufficio Pellegrinaggi al Monte Athos, con sede a Thessaloníki, che vi comunicherà quando potrete ritirare l’autorizzazione; altrimenti, se non intendete passare da Thessaloníki, stampate l’e-mail o il fax di conferma. I membri del clero necessitano di un permesso scritto rilasciato dal Patriarcato Ecumenico di Constantinopoli (in Turchia 90 21253 49037; İstanbul). Il secondo passo è telefonare ai singoli monasteri prima della visita e prenotare una sistemazione per le notti in cui si prevede di fermarsi; in alcuni monasteri non è gradito che ci si presenti senza prenotazione. Infine, con la prenotazione e la conferma scritta o stampata dell’Ufficio Pellegrinaggi di Thessaloníki, potrete recarvi a Ouranoúpoli per farvi rilasciare il permesso vero e proprio (diamonitirion).

Ingresso al Monte Athos

A Ouranoúpoli, il piccolo Ufficio Pellegrinaggi (23770 71422; fax 23770 71450; Ouranoúpoli; 8.10-14) si trova sul lato destro della strada guardando il mare, subito prima della stazione di servizio Jet Oil. Lo individuerete dalla bandiera bizantina nera e gialla. Recatevi sul posto con ampio anticipo rispetto all’ora di partenza della barca, in modo da evitare lunghe code. Mostrate il vostro passaporto e la conferma della prenotazione e i funzionari vi rilasceranno un diamonitirion valido per tre notti di permanenza (4 giorni). Gli studenti pagano €10, i fedeli ortodossi €25, tutti gli altri visitatori €30; l’ingresso gratuito viene concesso caso per caso a persone in evidente stato di povertà, agli infermi e a situazioni analoghe. C’è un’area di parcheggio (€7,50 al giorno) all’estremità meridionale di Ouranoúpoli (ma si può parcheggiare in qualsiasi spazio libero sulla strada).

Da Ouranoúpoli, la Agia Anna salpa per il porto dell’Athos, Dafní, alle 8 e alle 11 dal lunedì al sabato e alle 8.30 la domenica (€8). La Axion Esti salpa alle 9.45 (€6). Vicino alla biglietteria (23770 71248; Ouranoúpoli) sul lungomare potrete acquistare bougátsa (pasta sfoglia ripiena di ricotta o crema pasticcera e cosparsa di zucchero a velo) e caffè.

Il traghetto sosta presso diversi monasteri prima di raggiungere Dafní (2 h complessive). Qui un autobus prosegue per il capoluogo amministrativo, Karyés (€2,60); in alternativa, si può cambiare imbarcazione per raggiungere i monasteri situati più avanti lungo la costa.

Presso i monasteri si pernotta e si consumano i pasti gratuitamente, in genere per una notte. Il diamonitirion si può estendere per altri due giorni a Karyés, anche se può darsi che qualche monastero con monaci cordiali vi consentirà di fermarvi un po’più a lungo senza dover ottemperare prima a lungaggini burocratiche.

Visita dell’Athos

Nella zona è possibile spostarsi con i veicoli dei monasteri, gli autobus e le imbarcazioni locali, ma muoversi a piedi è il modo migliore per immergersi nell’atmosfera serena di questi luoghi. I sentieri si snodano attraverso tranquille foreste secolari, dove gli unici suoni che si odono sono il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli e, di tanto in tanto, la voce di un monaco che procede recitando le sue preghiere. La primavera, quando sbocciano i fiori, è un periodo particolarmente bello per una visita.

Da Dafní, due imbarcazioni al giorno (circa €2,50) servono i monasteri della costa occidentale, come il Dionysíou, il Símonos Pétras, l’Agíou Pávlou e l’Agías Triádos-Kavsokalyvíon.

Mentre vi trovate a Karyés, non mancate di visitare il Prótaton, la basilica del X secolo di fronte alla Sacra Epistasia (l’organo politico e amministrativo del Monte Athos). Fra i suoi tesori vi sono alcuni dipinti di Manuel Panselinos, il maestro della cosiddetta "scuola macedone".

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