Amasya è una fiabesca cittadina costruita sulle due sponde del fiume Yeşilırmak. A nord sorgono file di case ottomane a graticcio, ammassate come torte al cioccolato nella vetrina di una pasticceria. A sud la Turchia più nuova e moderna cerca di stare al passo con i tempi, elevando con la sua esuberanza un’ode alla successione degli imperi che regnarono in questa stretta valle rocciosa. Al di sopra dei minareti e delle medrese si ergono i resti delle tombe del periodo del Ponto, scavate nell’altissima parete di roccia e protette da una nobile cittadella. L’aspetto di Amasya potrebbe ricordare una scenografia teatrale, ma in realtà qui la vita si svolge lenta, come l’andatura del treno che esporta le mele dalla città attraverso una galleria nella montagna. Secondo una leggenda del luogo, queste gallerie furono scavate da Ferhat, uno sfortunato amante tragicamente innamorato di Sirin, sorella di un sultano.