Per gran parte della sua storia, Pemba è stata messa in ombra dalla vicina Zanzibar a sud, più estesa, più visibile e politicamente più potente. Sebbene le due isole siano separate da un braccio di mare di appena 50 km, sono pochi i turisti che attraversano il canale per visitare Pemba. Chi lo fa, però, difficilmente resta deluso, perché Pemba offre un’esperienza autentica che è molto difficile fare nell’altra metà dell’arcipelago.
A differenza di Zanzibar, piatta e sabbiosa, Pemba è collinosa, fertile e ricca di vegetazione, tanto che i commercianti arabi la chiamavano "al Khuthera" ovvero "l’isola verde". Quando i sultani di Zanzibar controllavano la zona costiera dell’Africa orientale, fu principalmente Pemba, con le sue vaste piantagioni di chiodi di garofano e altre coltivazioni, la base economica sui cui si fondava il dominio dell’arcipelago.
Pemba è da tempo nota per i suoi guaritori vodoo e tradizionali e ancora oggi gente di tutta l’Africa orientale viene qui per farsi curare o per imparare l’arte.
La costa dell’isola è un susseguirsi di mangrovie e lagune, ma esistono alcuni bei tratti di sabbia e qualche idilliaca isoletta al largo dove ci si può rifugiare. Le barriere coralline in buone condizioni, le ripide pareti sottomarine del Canale di Pemba e l’abbondanza di pesci offrono anche interessanti possibilità di immersione: le migliori dell’Africa orientale.
Diversamente che a Zanzibar, dove le infrastrutture turistiche sono ben sviluppate, Pemba è ancora molto indietro. A parte alcuni resort pluristellati, le strutture dell’isola vanno da piuttosto spartane a non esistenti. Pemba è ancora in un certo senso da scoprire e le sue attrattive (comprese le magnifiche spiagge) saranno più o meno tutte per voi, uno degli elementi di maggior fascino dell’isola.