In questo grande villaggio, annidato tra boschetti di palme all’estremità settentrionale di Zanzibar, viene costruita la maggior parte dei dhow dell’isola. È anche una delle sue principali destinazioni turistiche, nonostante la scomparsa quasi totale della spiaggia per la maggior parte dell’anno a causa delle maree e dell’erosione causata dallo sviluppo edilizio.
Nungwi è il luogo dove tradizione e modernità si scontrano con maggiore evidenza. Seduti all’ombra di fronte al mare, i pescatori riparano le reti, mentre il pescato del mattino è messo a seccare su linde rastrelliere di legno e, sotto gli abili colpi d’ascia dei carpentieri che costruiscono i dhow con un mestiere vecchio di secoli, le assi rozzamente tagliate tornano lentamente a nuova vita. Ma, a soli pochi passi dalla spiaggia, si entra in un altro mondo, con musica a tutto volume, internet bar, una serie continua e piuttosto eterogenea di guesthouse intervallate dall’occasionale hotel a cinque stelle e una decisa atmosfera di festa. Per alcuni viaggiatori, questo è l’unico posto dell’isola in cui valga la pena di soggiornare (è anche l’unico dove si può nuotare senza aspettare la marea), mentre per altri è da evitare assolutamente. Moltissimi hotel e il fulcro vero e proprio delle attività si trovano a nord e a ovest, che sono anche le zone più affollate. Se invece non amate la folla, scegliete gli incantevoli e rilassanti tratti di spiaggia situati sul lato orientale di Nungwi; qui il nuoto è più dipendente dalle maree, ma potrete raggiungere a piedi, in barca o in taxi la tranquilla località di Kendwa.