
Colón
La storica città di Colón è una vasta baraccopoli che, nonostante l’intensa opera di ristrutturazione in atto per attrarre le navi da crociera caraibiche, non ha molto da offrire se non un ormai decaduto splendore coloniale. Fino al 1869 la ferrovia che collegava Panamá a Colón era l’unico mezzo per attraversare rapidamente l’emisfero continentale occidentale. Terminata la costruzione del Canale di Panamá, l’economia locale crollò definitivamente.
Nel 1948 alla periferia di Colón fu creata una Zona Libre (zona franca), oggi la più grande (482 ettari) delle Americhe, con oltre 1600 società e decine di banche. Qui i produttori del resto del mondo entrano in contatto con il mercato dell’America Latina, ma purtroppo quasi nulla del giro di affari di 10 miliardi di dollari sembra varcare le mura del complesso e la Zona Libre rappresenta un’isola di benessere in un mare di disoccupazione e povertà.
Recentemente il livello di sicurezza in città è migliorato grazie ai controlli più rigidi da parte delle forze dell’ordine e al programma "armi in cambio di cibo", che ha consentito di togliere molte armi dalle strade. La Ruta 3 che collega Panamá città a Colón è stata trasformata in una superstrada a quattro corsie, cosa che ha ridotto notevolmente i tempi di percorrenza.
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