
Fabriano
C’è poco da fare: pensi a questo paese e ti viene in mente un album da disegno. Il Museo della Carta di Fabriano è un vero must da queste parti. E nell’immaginario collettivo è strettamente legato alle sorti della città. Quando però poi ci arrivi, in questa città medievale circondata da verdi colline quasi al confine con l’Umbria, capisci che oltre all’industria carta ria (che dal Duecento è un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo) c’è tanto da scopri re e un’aria frizzantina e vivace che contagia. E pensare che Fabriano non è mai stata una città turistica. Conosciuta sì, visitata no. Qui si veniva più che altro per cerca re lavoro, e trovarlo: fino a qualche anno fa era un’isola felice, dove il tasso di disoccupazione era praticamente a zero. Merito del la cartiera, certo, ma soprattutto della Merloni, la storica fabbrica di elettrodomestici fondata nel 1930 che per decenni ha dato da mangiare a mezza provincia. Poi è arrivata la crisi e il sogno si è infranto. Così, la città ha dovuto reinventarsi partendo proprio dai suoi palazzi, dai musei e dalle belle chiese.
Fabriano, cose da vedere nella "città della carta"
Pian piano la città si è trasformata nell’interessante centro che è oggi, in grado di attrarre sempre più viaggiatori. Come nel resto della regione, anche qui le scosse sismi che del 2016 hanno ferito alcuni edifici, ma tutto sommato i danni sono stati contenuti. A Fabriano la mappa e gli itinerari tratteggiano un percorso sempre più turistico, vivo, attivo tra chiese e palazzi eleganti. Senz’altro un punto da aggiungere sulla cartina nel viaggio alla scoperta delle Marche.
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