Situato nell’estremità settentrionale della Baranja, 8 km a est di Beli Manastir, il villaggio agricolo di Karanac costituisce un autentico spaccato della vita che conducono i contadini in questa regione ed è organizzato per accogliere i visitatori. Punteggiato di ciliegi e di giardini ben curati, Karanac ospita i fedeli di tre diverse confessioni cristiane (protestanti, cattolici e ortodossi) e va fiero della sua architettura pannonica ben conservata.

Karanac dispone di diverse strutture ricettive, tra cui il suggestivo Sklepić (720 271; www.sklepic.hr; Kolodvorska 58; singole/doppie 225/370KN;), che vanta incantevoli camerette rustiche con bagno privato. Un’altra eccellente soluzione di pernottamento è costituita dall’Ivica Marica (091 13 73 793; www.ivica-marica.com; Ivo Lola Ribara 8a; singole/doppie 350/450KN;), una fattoria gestita da una giovane coppia che dispone di camere e appartamenti con rifiniture in legno di pino, biciclette a noleggio (100KN al giorno), servizi per i bambini e propone attività divertenti come le corse con una carrozza trainata da cavalli (350KN l’ora).

Lo Sklepić possiede anche un museo etnologico (15KN; solo su appuntamento) ospitato all’interno di un casale del 1897 situato ai margini del villaggio, che espone 2000 oggetti tradizionali e dispone di laboratori, una cantina e una scuderia.

In questa zona della Baranja si trovano diversi ottimi ristoranti e aziende vinicole. Tra di essi merita di essere citato il Baranjska Kuća (720 180; www.baranjska-kuca.com; Kolodvorska 99; portate principali a partire da 45KN; chiuso dom a cena), un locale che serve diversi piatti tradizionali, come il brodetto di pesce, e possiede un cortile ombreggiato da un castagno sul quale si affacciano un fienile e l’officina di un fabbro. Situato nel vicino villaggio di Zmajevac, il Josić (99 736 59 45; www.josic.hr; Planina 194, Zmajevac; portate principali a partire da 45KN; chiuso lun)è un ristorante più elegante, dotato di tavoli disposti in sale dal soffitto a volta. Il menu propone soprattutto piatti di carne, tra i quali spicca il perkelt (stufato d’anatra); non dimenticate di visitare la cantina per assaggiare il Graševina locale. Nei mesi di settembre e ottobre è consigliabile prenotare.

Nel villaggio di Suza si trova il Kovač Čarda (Maršala Tita 215, Suza; portate principali a partire da 45KN), una trattoria senza pretese gestita da ungheresi e situata sul bordo della strada nell’estremità opposta del villaggio. Questo locale è rinomato per il suo fiš paprikaš, considerato il migliore della Baranja. Dal momento si tratta di un piatto molto piccante, chiedete che vi servano la paprika a parte.

In prossimità del triplice confine, nel punto in cui la Croazia confina con la Serbia e l’Ungheria, sorge Batina, un monumento risalente all’era comunista che celebra un’importante vittoria riportata dalle forze sovietiche contro i nazisti durante la seconda guerra mondiale. Questo monumento, che raffigura una colossale statua di donna, è situato su un’altura dalla quale è possibile ammirare uno spettacolare panorama sul Danubio.

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