Pag (Pago) potrebbe essere il set ideale per un film ambientato nell’Italia degli anni ’50: i suoi paesaggi scabri e pietrosi che si estendono deserti fino all’orizzonte sembrano usciti da una pellicola in bianco e nero di Antonioni. L’Adriatico circonda l’isola con una cornice blu acciaio e, quando il cielo minaccia tempesta, Pag diventa uno dei luoghi più suggestivi di tutta la Croazia: le sue rocce carsiche danno vita a un paesaggio quasi lunare, scandito dalla presenza di due dorsali montuose, zone di macchia mediterranea e una decina di villaggi e gruppi di casolari.
A rigore Pag non è più un’isola, essendo ora collegata alla terraferma da un ponte, tuttavia conserva un carattere indipendente assai peculiare sia dal punto di vista culturale sia per quel che riguarda i suoi prodotti. Gli isolani coltivano un suolo avaro e riescono a ricavarne un discreto vino bianco chiamato Šutica. Con il latte delle pecore, una robusta razza autoctona che si nutre delle piante aromatiche e le erbe salmastre dell’isola, si produce il famoso paški sir (v. lettura). Altro rinomato prodotto artigianale sono gli elaborati merletti, che in molte case croate vengono incorniciati e appesi alle pareti.
Tuttavia Pag non è soltanto un luogo di cultura e tradizioni secolari: il porto di Novalja è una delle stazioni balneari più vivaci e spensierate della Croazia, mentre la vicina spiaggia di Zrće è una vera e propria mecca per i nottambuli che amano ballare.