Dallo Yotong La a Zungney
Scendendo dal passo si attraversano selve di abeti che, successivamente, lasciano il posto a pini dell’Himalaya e a bambù. La strada entra quindi nella parte superiore della valle di Chhume, riconoscibile per il piccolo Chuchi Lhakhang, situato all’altezza di Gaytsa (Gyatsa). Su una collina, qualche centinaio di metri a nord di Gaytsa, c’è la scuola nyingma Buli Lhakhang, fatta edificare da Tukse Chhoying, figlio di Dorji Lingpa (1346-1405) e recentemente ristrutturata grazie all’aiuto dell’American Himalayan Foundation (per maggiori informazioni v. www.ahfbhutan.com). Al piano terra si trova il Jowo Lhakhang, con un’incantevole statua raffigurante il Jampa (Maitreya; il futuro Buddha) seduto e impressionanti colonne a 12 lati (kachens), mentre al piano superiore è situato il Sangye (o Sangay) Lhakhang, così chiamato in onore delle immagini del Buddha del passato, del presente e del futuro. Il dipinto murale situato accanto alla finestra rappresenta Dorji Lingpa. Salendo le scale che portano al piano superiore vedrete una scultura in ardesia della divinità protettrice locale, Yoebar Drakpo. Il tsechu di Buli che si svolge per tre giorni a febbraio inizia con un mewang (cerimonia del fuoco collegata ad alcuni riti di fertilità) serale che risale a un’epoca antecedente al buddhismo. Nei campi a nord-est del villaggio svernano alcuni esemplari di gru collonero.
I tetti rossi del Tharpaling Goemba, su una rupe che sovrasta l’abitato a nord-est, sono visibili al di sopra degli alberi. L’insediamento venne fondato nel XIV secolo dal filosofo e santo nyingma (dzogchen) Longchen Rabjampa (1308-63) come parte degli otto ling (templi esterni); egli visse qui per molti anni, diventando anche padre di due bambini. All’interno del goemba ci sono diversi templi che ospitano circa un centinaio di monaci che studiano nello shedra annesso. È possibile raggiungere il goemba percorrendo in automobile 10 km in salita (percorso impraticabile in caso di pioggia o neve) lungo una strada sterrata in mezzo alla campagna, oppure seguendo un itinerario di trekking che fiancheggia il crinale partendo da Jakar. La strada in discesa si presta a essere percorsa in mountainbike; in alternativa, potrete ridiscendere a piedi fino alla strada principale passando per il Samtenling Goemba.
Sopra Tharpaling, a circa 3800 m di altitudine, si trova il candido complesso di Choedrak, composto da due antiche cappelle separate da un chorten e da una sorgente sacra. Il Thukje Lhakhang sulla destra presenta al centro una statua di Chenresig con 1000 braccia. Il Lorepa Lhakhang, che deve il suo nome al fondatore tibetano della cappella del XII secolo, custodisce un’impronta su pietra di Guru Rinpoche e il teschio in pietra di una khandroma (dakini; creatura femminile celestiale). Ancora più in alto sulla collina si trova il Zhambhala Lhakhang, così chiamato in onore del dio del Benessere. I pellegrini chiedono di acquisire meriti presso una serie di solchi circolari incisi nella roccia dietro il lhakhang, che contiene l’imponente chorten funerario di Nyoshul Khen Rinpoche, un importante lama tibetano morto nel 1999. Poco distante da questi monasteri, Pema Lingpa riportò alla luce diversi terma (testi e manufatti sacri).
Ritornati sulla strada principale, immediatamente oltre il bivio per Tharpaling, un ponte attraversa il Gaytsa Chhu e una strada in ghiaia segnalata conduce dopo 1 km al Chumey Nature Resort (17114836; www.chumeynatureresort.com; singole/doppie/suite Nu 2250/3000/4200), un rilassante resort in stile rustico circondato da campi e foreste con numerosi sentieri per le passeggiate, tra cui quella che porta allo Domkhar Dzong (30 min). È possibile noleggiare mountain bike di importazione per compiere piacevoli escursioni nella valle. Le 14 camere si presentano accoglienti, confortevoli e intime, e sono distribuite in vari cottage accanto al lodge principale; sono in fase di costruzione una spa e una sauna oltre a quattro suite rivolte al sole. Il resort ha un proprio lhakhang e si rivolge anche ai visitatori che desiderano approfondire le proprie conoscenze sul buddhismo.
La strada principale prosegue inoltrandosi nella valle del Gaytsa Chhu per 2 km fino a Domkhar. A sud di questo villaggio inizia un percorso sterrato che dopo 1 km arriva fino al Domkhar Tashichholing Dzong, residenza estiva del secondo re. La struttura fu ultimata nel 1937 ed è una copia del Kuenga Rabten. Per diversi anni residenza della regina madre, oggi funge da dimora reale ed è pertanto chiusa al pubblico (è però possibile visitare il cortile). La scuola monastica situata a sud fu costruita nel 1968 dalla precedente reincarnazione del Karmapa, il capo della dinastia Karmapa.
Dopo aver superato i villaggi di Hurjee e Domkhar incontrerete l’insediamento di Chhume, con due grandi scuole affacciate su oltre 500 m di strada rettilinea, forse il tratto stradale senza curve più lungo nelle alture del Bhutan, lungo il quale sono stati collocati alcuni dossi artificiali per evitare che le automobili acquistino troppa velocità.
Poco prima di Zungney, presso Yamthrak, una strada lastricata prosegue per 3 km e mezzo fino al Nimalung Goemba, un importante monastero nyingma fondato nel 1935 da Dorling Trulku. Oggi ospita 100 monaci, che studiano nello shedra. La cappella interna al piano terra conserva una statua di Drolma (Tara) all’interno di un amuleto, portata fin qui dal Tibet. Dietro l’altare potrete vedere la collezione di cappelli neri usati durante lo tsechu che si tiene il decimo giorno del quinto mese (intorno a luglio). Di fronte all’altare c’è invece una grande scatola in metallo contenente un thondrol che raffigura il Guru Tshengye, o otto manifestazioni di Guru Rinpoche. Il piano superiore è costituito da un goenkhang. All’esterno vi potrà capitare di vedere i monaci giocare a khuru, un gioco che si basa in parte sul lancio delle freccette e in parte sul tiro con l’arco. Se avete voglia di sgranchirvi le gambe, un sentiero parte da una serie di imponenti stupa sotto la cappella principale e scende fino al Prakhar Goemba (15 min).
Ritornati sulla strada principale, un breve sentiero (500 m) porta dall’incrocio di Yamthrak fino al Chorten Nyingpo Lhakhang, un’affascinante cappella del XVI secolo la cui principale reliquia è rappresentata da una statua del padre dello Zhabdrung, Tenpa Nyima (1567-1619). All’interno del complesso cercate il trono bianco da cui si dice che Tenpa abbia tenuto i suoi sermoni per tre anni. Un po’più avanti lungo la strada principale, poco prima di Zungney, si passa davanti alla vasca della piccola centrale idroelettrica (della potenza di 1,5 MW), che provvede a soddisfare il fabbisogno energetico di Trongsa e del Bumthang.
Dopo altri cinque minuti di cammino, fermatevi presso i due negozi di artigianato, situati nel villaggio di Zungney, dove è possibile osservare tessitori e tintori impegnati nella produzione di yathra, le caratteristiche strisce di tessuto in lana in diversi colori e motivi ornamentali. Potrete acquistare singole strisce di tessuto oppure giacche e coperte in lana. Immediatamente a ovest del Thokmed Yeshe Handicraft & Yathra Production Centre (03-641124; 6-20) sorge il piccolo Zungney Lhakhang, uno dei templi che secondo la gente del posto fu costruito dal re tibetano Songtsen Gampo per tenere a bada gli spiriti maligni. Lasciando Zungney date un’occhiata all’insolita ruota di preghiera a due piani che sorge sulla destra.
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