Come si legge sui cartelli lungo le strade deserte a est della Valle di Ihlara, "un viaggio senza Güzelyurt non è un viaggio in Cappadocia". Potrebbe sembrare uno slogan ottimistico, ma tra le diroccate case in pietra sul versante della collina, i vicoli in cui scorrazzano galletti ruspanti e mucche allo stato brado portano a una valle costellata di chiese rupestri. In questo posto circondato da colline, con un monastero sulle sponde del lago e la silhouette dello Hasan Dağı (Monte Hasan) che si staglia all’orizzonte, il lento ritmo della vita locale è un’immagine tonificante della Cappadocia rurale.

Denominata Karballa (Gelveri) in epoca ottomana, sino allo scambio di popolazione del 1924, la città era abitata da 1000 famiglie greco-ottomane e da 50 famiglie turche musulmane. Dopo il 1924 i greci di Gelveri migrarono a Nea Karvali in Grecia, mentre le famiglie turche si trasferirono a Gelveri dai villaggi greci di Kozan e Kastoria. Le relazioni tra i due paesi sono oggi celebrate con la Festa dell’amicizia tra turchi e greci in programma ogni anno a luglio.

A Güzelyurt troverete un ufficio postale, una filiale della TC Ziraat Bankası (priva di bancomat) e diversi negozi. Gli efficienti impiegati dell’ufficio turistico (8.30-19) sulla via principale parlano inglese e possono fornire informazioni sulla città e sulla Valle di Ihlara. Purtroppo però l’ufficio è sovente chiuso.

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