A differenza di Priene e Mileto, Didime non diventò mai una città vera e propria, ma il suo meraviglioso Tempio di Apollo (811 0035; ingresso 3; 9-19.30 metà mag-metà set, fino alle 17.30 metà set-metà mag)era il secondo tempio antico per grandezza, con 122 colonne, appena cinque in meno di quelle del Tempio di Artemide a Efeso. Purtroppo sono arrivate fino a noi solo poche colonne del tempio di Efeso, mentre quello di Didime consente di farsi maggiormente un’idea di come doveva essere anche il Tempio di Artemide.

In greco Didime significa "gemello" e il riferimento è ai due gemelli Apollo e Artemide. L’influenza e l’importanza dell’oracolo di Apollo a Didime era seconda solo all’oracolo di Delfi. Distrutto dai persiani all’inizio del V secolo a.C., il Tempio di Apollo fu ricostruito da Alessandro Magno nel 334 a.C. e, circa 30 anni dopo, i governanti selgiuchidi decisero di renderlo il più grande tempio del mondo: la sua ristrutturazione non fu però mai portata a termine, e il primato andò al Tempio di Artemide a Efeso.

Nel 303 d.C. l’oracolo si pronunciò a favore delle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano nei confronti dei cristiani, ne seguì una repressione durissima che terminò solo quando Costantino il Grande favorì la diffusione del cristianesimo in tutto l’impero romano. L’oracolo, ormai impopolare, fu ridotto al silenzio dall’imperatore Teodosio (regno 379-95), che sancì anche la chiusura di altri templi pagani, tra cui l’oracolo di Delfi.

Il punto in cui sorge il tempio è circondato da negozi di souvenir e da un paio di piccole pensioni (trattandosi di un sito archeologico, non sono permesse modifiche agli edifici circostanti). Superata la biglietteria, salite lungo gli ampi scalini e raggiungete le spesse e alte colonne del tempio.

Nel grande vano d’ingresso dietro il porticato del tempio venivano scritti i complessi responsi dell’oracolo da presentare ai postulanti. Le rampe coperte su entrambi i lati del portico scendevano nella cella (camera interna), in cui l’oracolo, dopo aver bevuto alla fonte sacra, sedeva e profetizzava. Anticamente il sentiero sacro, fiancheggiato su entrambi i lati da statue (conservate oggi al British Museum, dove furono trasportate nel 1858), conduceva a un porto che ora non c’è più.

Proseguendo oltre Didime, si giunge alla spiaggia di Altınkum, la cui distesa di sabbia è una popolare meta dei viaggi organizzati; sulla spiaggia ci sono alcuni snack bar presso cui rifocillarsi.

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