L’ubicazione piuttosto remota di Afrodisia (ingresso museo incluso 8; 9-19 mag-set, 9-17 ott-apr), fra pioppi d’epoca romana, verdi campi e uccellini cinguettanti, ne protegge la tranquillità dal clamore delle folle. Anche se la più piccola Efeso vanta singole rovine più belle, Afrodisia la supera in estensione, e anche il suo museo è più grande - ma questo perché alcuni archeologi europei hanno trasferito molti tesori provenienti da Efeso nei loro musei.

Diversamente da Efeso, Afrodisia è decisamente trascurata e molti sentieri secondari passano attraverso selve e rovi. Anche se questo conferisce al sito un certo tocco di esotismo, è meglio indossare pantaloni lunghi e scarpe robuste. Per buona parte dell’anno, alcune rovine sono circondate (se non addirittura sommerse) da pozzanghere di acqua scura e salmastra, popolate di rane che gracidano sinistramente. Visto il carattere generalmente paludoso della zona, potrà capitarvi di affondare i piedi in punti molli del terreno. Cercate di tenervi lontani dagli sporadici trattori che vagano spruzzando con prodotti sconosciuti le erbacce che fiancheggiano i sentieri.

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