Sulle Kilombero Plains, circa 350 km a sud-ovest di Dar es Salaam, incombono le selvagge pendici ammantate di foreste delle Udzungwa Mountains, in parte zona protetta in quanto compresa nell’Udzungwa Mountains National Park. Oltre a una straordinaria varietà di piante endemiche, questo parco nazionale ospita un considerevole numero di primati (10 specie diverse, più di qualsiasi altro parco della Tanzania), nonché il sengi (Rhynchocyon udzungwensis), una specie di toporagno-elefante scoperta pochi anni fa, ed è una meta interessante, e poco battuta, per chiunque sia appassionato di botanica o ami le escursioni in solitaria.

In alcuni punti gli spostamenti possono risultare difficoltosi, perché non ci sono molti sentieri e quelli esistenti sono spesso fangosi, ripidi, umidi e invasi da una fitta vegetazione. Le infrastrutture sono estremamente spartane, e per effettuare le escursioni dovrete attrezzarvi con la vostra tenda e farvi accompagnare da una guida. Tuttavia, questi disagi sono ricompensati dalla sinfonia notturna degli insetti che popolano la foresta, dallo scorrere impetuoso dei torrenti e delle cascate e dalle vedute straordinarie sulle pianure sottostanti. Inoltre, dal momento che le Udzungwa Mountains non si trovano lungo un percorso di raccordo con altre località, i viaggiatori che si spingono fin qui non sono molti, e pertanto con ogni probabilità avrete la maggior parte dei sentieri tutta per voi.

Il parco, istituito nel 1992, si estende su una superficie di 1900 kmq. Tra le varie specie animali che lo popolano figurano il raro colobo rosso di Iringa, il cercocebo di Sanje e la pernice della foresta di Udzungwa, che è stata avvistata nei pressi dei confini del parco. Ci sono poi elefanti, bufali, leopardi, ippopotami e coccodrilli, concentrati (in particolare queste ultime due specie) nella zona sud-occidentale del parco e di rado avvistati lungo i principali percorsi escursionistici.

A Udzungwa non ci sono strade; sono invece percorribili circa otto sentieri principali e altre piste secondarie si snodano attraverso varie aree del parco. I sentieri si trovano per lo più nella parte orientale, ma sono in corso lavori per sviluppare anche la zona occidentale, dove sono già stati aperti vari sentieri. Il percorso più battuto è un circuito breve (da tre a cinque ore), ma ripido, che dal villaggio di Sanje, 10 km a nord di Mang’ula, attraversa la foresta e raggiunge le Sanje Falls, dove è possibile nuotare e campeggiare. Più gratificante è l’escursione di tre giorni e due notti (o due lunghe giornate per chi è in buona forma fisica) che sale al Mwanihana Peak (2080 m), la seconda vetta del parco per altezza. L’impegnativa escursione di sei giorni da Udekwa (sul lato occidentale del parco) al Luhombero Peak (2579 m) è stata riaperta, così come il Lumemo (Rumemo) Trail, un tragitto percorribile in cinque giorni, che da Mang’ula segue il Rumemo River e raggiunge il Rumemo Ranger Post (che è collegato da un sentiero in terra battuta a Ifakara, circa 25 km più a sud). Vi sono anche percorsi più brevi nell’angolo nord-occidentale del parco, nei dintorni del Msosa Ranger Post (la zona è disseminata di baobab). Portate con voi un filtro per l’acqua per le escursioni più lunghe.

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