Mkomazi National Park
Il selvaggio e incontaminato Mkomazi National Park si estende lungo il confine con il Kenya all’ombra dei monti Pare ed è un territorio di arida savana che contrasta fortemente con le foreste umide dei Pare. La riserva, contigua allo Tsavo West National Park in territorio keniota, è rinomata per i suoi rinoceronti neri, introdotti dal Sudafrica per favorirne la riproduzione. Attualmente l’area ospita 11 esemplari, mentre non ne era presente nemmeno uno fino al 1989, quando Tony Fitzjohn (l’anima del progetto) diede inizio al proprio lavoro nel parco. Gli animali sono protetti all’interno di un’area recintata di 45 kmq costruita intorno all’Hafino Mountain, nella zona centro-settentrionale del Mkomazi non accessibile ai turisti.
Oltre ai rinoceronti, nel parco vivono alcuni cani selvatici (anch’essi reintrodotti nell’ambito di un programma particolare a favore di specie in pericolo) e nemmeno loro sono in generale visibili ai turisti. Avrete maggiori possibilità di avvistare invece orici, eland, dik-dik, per proseguire con il fuggevole gerenuk, il kudu, l’alcelafo di Coke e una grande quantità di specie ornitologiche. Gli enormi branchi di elefanti che un tempo attraversavano regolarmente i territori tra Tsavo e Mkomazi stanno tornando a farsi vedere, dopo aver raggiunto il minimo storico di una decina di censiti nel 1989, ma rimane difficile avvistarli all’interno del parco. Le ragioni principali per visitare il Mkomazi, a parte l’alloggio nel meraviglioso Babu’s Camp, sono il birdwatching, il fascino dell’ambiente naturale e i paesaggi evocativi, come la boscaglia dei nyika punteggiata di baobab e acacie spinose e movimentata da bassi rilievi rocciosi. Nonostante la relativa facilità di accesso, il parco di Mkomazi è tuttora fuori dai tracciati più battuti e offre un tuffo nella natura più autenticamente selvaggia dell’Africa.