
Nel pacifico abbraccio dei suoi due fiumi, il Danubio e la Sava, Belgrado vede scorrere i giorni, mentre i belgradesi li vivono intensamente uno dietro l’altro, dal primo all’ultimo minuto, ridendo di gusto, piangendo lacrime disperate, mangiando per ore e ballando fino a notte fonda. La città è in fermento continuo, animata da un popolo orgoglioso e da una gioventù effervescente che sprizza voglia di vivere. Gli orari normali e l’alternanza giorno notte non sembrano avere molta importanza, e gli stessi cicli di vita appaiono relativi in una città che, come l’araba fenice, è risorta più volte senza mai lasciarsi abbattere dai colpi della sua storia, una delle più travagliate d’Europa. Mercati brulicanti di umanità, bagni nella Sava, buona cucina, vita notturna inarrestabile, il traffico incessante e caotico dei grandi bulevari e la quiete di sobborghi come Zemun o Vinča... tutto questo è Belgrado. Nel cuore dei Balcani, lungo il tratto centrale del più grande fiume europeo, la città è stata per secoli un baluardo di confine e ciò ha determinato la natura spuria del luogo, compensata dalla ricerca di un’identità forte da parte dei suoi abitanti. Ma ancora oggi non è possibile dire se Belgrado si trovi a est dell’Occidente o a ovest dell’Oriente.
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