La Penisola di Capachica, che si protende nella parte nord-occidentale del lago a metà strada tra Juliaca e Puno, offre scenari magnifici quanto quelli delle isole, ma senza la folla di visitatori e senza gli aspetti più commerciali che porta il turismo. Ciascun pueblito (piccolo villaggio) vanta splendidi paesaggi, dai graziosi ambienti bucolici alle vedute maestose. Trascorrere qualche giorno tra la gente del posto - uomini di bell’aspetto dall’espressione distinta, che indossano panciotti e cappelli neri, e donne timide e sorridenti che portano elaborati copricapi - dedicandosi solo a mangiare bene, camminare sulle colline e contemplare il lago, è un vero balsamo per l’anima. L’unica forma di alloggio disponibile è presso le abitazioni private e costituisce una parte fondamentale di questa esperienza.

I villaggi di Ccotos e Chifrón, situati lungo la Penisola di Capachica tra le città di Capachica e Llachón, sono collegati da diverse strade sterrate, su cui la gente si sposta per lo più a piedi - c’è anche un servizio di autobus, ma è piuttosto lento, e in genere si impiega meno tempo a superare la collina a piedi che a guidare lungo la strada. Più a nord si trova Escallani, non lontano da Juliaca e leggermente al di fuori della penisola vera e propria. La gente del posto raggiunge la terraferma con una piccola barca a motore chiamata lancha, che i visitatori possono noleggiare.

La penisola non ha il collegamento a internet, ma i cellulari funzionano. Non ci sono banche né bancomat e, come nel resto del Perú, può essere difficile cambiare banconote di grosso taglio. Portatevi tutto il contante di cui calcolate di avere bisogno, possibilmente in banconote da S20 o di taglio più piccolo.

Le agenzie di viaggi di Puno possono organizzare escursioni a tutte le comunità della penisola. Cedesos (36-7915; www.cedesos.org; 3° piano, Moquegua 348, Puno) offre escursioni interamente guidate, sia di tipo standard sia personalizzate, a queste comunità e ad altre della zona. Questa ONG si impegna per migliorare il reddito e il tenore di vita delle popolazioni locali per mezzo del turismo, occupandosi della formazione degli abitanti e accordando piccoli prestiti a basso tasso d’interesse per consentire loro di accogliere i turisti. Le escursioni non sono economiche, ma sono ben organizzate e vengono caldamente raccomandate dai nostri lettori.

Tutte le comunità elencate di seguito offrono la stessa forma di vitto e alloggio, simile a quella proposta sull’Isla Amantaní. Le famiglie hanno ricavato o adattato delle camere spartane per i turisti nelle proprie case e chiedono circa S25 per persona a notte per un letto, o circa S70 per la pensione completa. Vi suggeriamo di optare per la seconda soluzione, dato che ogni paese possiede almeno un negozio, ma le scorte sono limitate; inoltre i pasti preparati dalle famiglie sono salutari e deliziosi. A parte la trota, si tratta di un’alimentazione vegetariana che fa largo uso della quinoa, delle patate e delle habas (fave) di produzione locale.

Llachón e, in misura minore, Escallani sono attrezzate per accogliere i viaggiatori che arrivano senza preavviso. Per le altre comunità è invece molto importante prenotare l’alloggio in anticipo, in modo da consentire ai padroni di casa di acquistare le provviste e fare i necessari preparativi. È preferibile telefonare piuttosto che inviare un’e-mail; generalmente l’unica lingua parlata è lo spagnolo.

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