L’alpinista peruviano César Morales Arnao è stato il primo a suggerire di proteggere la flora, la fauna e i siti archeologici della Cordillera Blanca all’inizio degli anni ’60, ma solo nel 1975 con l’istituzione del parco nazionale ciò è diventato realtà. L’area protetta, che ha un’estensione di 3400 kmq, ricopre praticamente l’intera regione della Cordillera Blanca posta sopra i 4000 m, inclusi più di 600 ghiacciai e quasi 300 laghi, e protegge al suo interno specie straordinarie della zona, come la gigantesca pianta Puya raimondii, l’orso dagli occhiali e il condor andino.

I visitatori del parco devono registrarsi (occorre avere il passaporto) all’ufficio del parco di Huaraz e pagare il biglietto d’ingresso, che ammonta a S5 per persona per una visita di un giorno oppure S65 per il permesso valido una settimana (esisteva anche un permesso di 21 giorni allo stesso prezzo, che era però sospeso al momento della nostra visita). È inoltre possibile registrarsi e pagare il biglietto presso una delle stazioni di controllo del parco. I funzionari del PNH non vendono i permessi a escursionisti e alpinisti che non utilizzano i servizi di un’agenzia o una guida locale autorizzata.

Il ricavato delle tariffe d’ingresso viene impiegato per la manutenzione dei sentieri, per lo stipendio dei guardaparco e per cancellare le tracce delle legioni di visitatori. È quindi logico che i visitatori stranieri, tra i principali frequentatori del parco (nonché i responsabili dei maggiori cambiamenti) debbano contribuire al finanziamento del parco stesso.

Questo trekking risale nella spettacolare Quebrada Santa Cruz e attraversa il passo di Punta Union (4760 m) prima di ridiscendere nella Quebrada Huarípampa sull’altro versante. Tra le attrattive della zona citiamo laghi di smeraldo, sensazionali panorami su molte vette della Cordillera, distese variopinte di fiori selvatici di montagna e rigogliosi alberi di qeñua rossi. Una vista meno allettante, come in molte aree attraversate da sentieri di trekking, è la presenza costante degli escrementi di vacca che punteggiano vallate e prati. State attenti a dove mettete i piedi!

Quello di Santa Cruz è uno dei percorsi di trekking più popolari del Perú tra gli escursionisti stranieri, ed è in massima parte chiaramente indicato. Ogni giorno prevede circa 13 km di cammino (tra 5 e 8 h) e sale di quota tra 500 e 700 m; il terzo giorno vi attende una massacrante discesa di 900 m.

Il primo e il secondo giorno sono i più faticosi, ma probabilmente anche quelli più gratificanti, dal momento che si passa accanto a molte piccole cascate e a una serie di laghi collegati da zone paludose. Il primo specchio d’acqua (il più piccolo) è la Laguna Ichiccocha (chiamata anche Laguna Chica), subito seguita dalla ben più grande Laguna Jatuncocha (o Laguna Grande). Tra questo secondo lago e l’accampamento di Taullipampa (4250 m), nel 2012 una valanga caduta sul versante nord-orientale del Nevado Artisonraju ha spazzato via la diga di ghiaccio e fango che conteneva la piccola Laguna Arteson Bajo a sud del sentiero, e l’acqua del bacino si è riversata nella valle cancellando buona parte del sentiero. Chi percorre per la prima volta questo itinerario non noterà la differenza, mentre chi è già stato qui vedrà che il sentiero è danneggiato - quando abbiamo visitato la zona alcuni tratti erano in fase di ricostruzione. Il campo di Taullipampa è situato in uno splendido prato ai piedi del maestoso Nevado Taulliraju (5830 m). La seraccata sul versante del Taulliraju è molto attiva, e grandi pezzi di ghiaccio si staccano regolarmente dalle sue pareti, soprattutto nei pomeriggi di sole. A sud, il Nevado Artesonraju (6025 m) e il Nevado Parón (5600 m) dominano il panorama con il loro profilo.

Il terzo giorno si raggiunge il passo di Punta Unión (4760 m), che dal basso appare come un intaglio spigoloso nella sovrastante parete rocciosa apparentemente ininterrotta. Il panorama che si gode da entrambi i versanti del passo è eccezionale. A ovest si trovano la Quebrada Santa Cruze i suoi laghi, mentre a sud-est la Quebrada Huarípampa si tuffa a strapiombo oltre una distesa di laghi. Dopo aver raggiunto il passo la discesa si snoda lungo la parete di un contrafforte roccioso in direzione delle Lagunas Morococha, oltre fitti boschi di qeñua e fino all’accampamento di Paria (3850 m).

Il quarto giorno si scende rapidamente al villaggio di Huarípampa, con le sue tradizionali abitazioni quechua dai tetti ricoperti di paglia. Qui, su basse piattaforme di legno riparate da tettoie, vedrete scorrazzare i porcellini d’India destinati alla cena degli abitanti. L’itinerario termina a Vaqueria (3700 m), da dove si può prendere un colectivo, un camión o un minibus per Yungay e di qui proseguire fino a Huaraz.

Il completamento di un’importante strada che consente ai turisti di raggiungere le Lagunas Llanganuco, e proseguire oltre, ha comportato un significativo cambiamento nella lunghezza dell’itinerario, che attualmente può essere portato a termine in tre giorni da trekker adeguatamente acclimatati; tuttavia, in quattro giorni di cammino potrete apprezzare meglio la flora alpina ed esplorare le valli laterali. Una deviazione di 14 km conduce alla Laguna Quitacocha (il secondo giorno) e a una valle spettacolare situata sotto il Nevado Quitaraju (6036 m); il percorso richiede da cinque a sei ore di cammino e comporta 800 m di salita e altrettanti di discesa. Il ripido tratto di 12 km (da 7 a 8 h, 700 m salita/discesa) che conduce al campo base di Alpamayo (versante sud), che si può percorrere anch’esso il secondo giorno, conduce all’accampamento per alpinisti situato sotto il magnifico Nevado Alpamayo (5947 m). Il terzo giorno un percorso secondario di 10 km per la Quebrada Paria (Quebrada Vaqueria) sale per tre ore (e 600 m di dislivello) all’ombra del Nevado Chacraraju (6108 m), sotto il suo attivissimo ghiacciaio e la seraccata. Infine, la deviazione di 11 km (4/5 h) per la Quebrada Ranincuray (quarto giorno) ha un dislivello in salita/discesa di 800 m e premia gli escursionisti con magnifici panorami, un bel campo dove piantare la tenda e la possibilità di raggiungere le Lagunas Tintacocha.

Il trekking può proseguire fino a Vaqueria, seguendo la strada e imboccando il sentiero che tocca il passo di Portachuelo de Llanganuco e arriva alla Quebrada Llanganuco e ai suoi laghi color smeraldo.

Per bere e cucinare si può utilizzare l’acqua dei fiumi che s’incontrano lungo il percorso (a eccezione del terzo giorno, perché durante la marcia verso il passo di Punta Unión è necessario averla con sé); ricordate però di farla bollire prima di berla. Non dimenticate di portare con voi una copia del passaporto per esibirla al posto di controllo di Huarípampa.

Vari colectivos partono frequentemente da Caraz in direzione del principale punto di inizio del sentiero a Cashapampa (S8, 1 h 30 min).

Il trekking viene percorso spesso anche in senso inverso - tutti i giorni dei colectivos in partenza da Huaraz raggiungono Vaqueria, il punto di inizio dell’itinerario.

Il trekking di Santa Cruz richiama il maggior numero di visitatori, ma nella Cordillera Blanca esistono decine di altre opportunità di camminare tra panorami altrettanto belli (sebbene meno frequentati). Alcune quebradas (valli) - Ishinca, Cojup, Quilcayhuanca, Shallap e Rajucolta (citate da nord a sud) - corrono parallele l’una all’altra nei dintorni di Huaraz fino al cuore della Cordillera Blanca, e quasi tutte comprendono lungo il cammino uno o due laghi d’alta quota. Anche in queste valli potrete scegliere tra trekking di un solo giorno e altri che richiedono diversi giorni di cammino; di seguito vengono descritte alcune tra le numerose alternative. Gli escursionisti interessati a collegare gli itinerari delle valli con passaggi trasversali ad alta quota possono rivolgersi alle agenzie locali, ma in genere sono escursioni che vengono affrontate individualmente.

Alcuni sentieri di trekking della durata di vari giorni - ma non tutti - non sono ancora indicati chiaramente, perciò consigliamo di ingaggiare una guida oppure di procurarsi delle eccellenti cartine. In certi casi per raggiungere il punto di partenza dei sentieri è necessario spostarsi nelle città vicine oppure percorrere la splendida e selvaggia Valle del Conchucos (a est della Cordillera Blanca), dove accoglienti villaggi dei nativi forniscono servizi spartani e interessanti esperienze culturali ai viaggiatori intrepidi animati dal desiderio di esplorazione. Gli escursionisti meno ambiziosi, ai quali non sorride l’idea di dormire in tenda o nei rifugi di montagna, possono ritagliarsi un trekking di un giorno dagli itinerari più lunghi, partendo al mattino presto e avviandosi sulla via del ritorno sufficientemente presto per avere il tempo di rientrare al proprio albergo. Per effettuare tali escursioni occorre pagare il biglietto d’ingresso al parco (S5).

Questa escursione di un giorno, relativamente facile e ben segnalata, che raggiunge la Laguna Ahuac (4560 m) inizia da Huaraz o dalle rovine di Wilkahuaín; da queste ultime (S20 in taxi) si impiegano circa quattro ore, perciò si tratta di un’escursione eccellente per acclimatarsi o per trascorrere piacevolmente una giornata; partendo da Huaraz aggiungete circa due ore. Lungo il percorso vi capiterà magari di imbattervi nelle vizcachas dal folto pelo e simili a conigli, e alzando lo sguardo riconoscerete i maestosi profili delle cime meridionali della Cordillera Blanca.

Il villaggio di Pitec (3850 m), proprio sopra Huaraz, è il punto migliore da cui iniziare il trekking di sei ore fino alla bellissima Laguna Churup (4450 m) ai piedi del Nevado Churup. Si può scegliere la via di accesso sul versante sinistro o su quello destro della valle; la maggior parte degli escursionisti opta per il primo. Questa escursione di un giorno viene spesso scelta come acclimatamento, tuttavia le quote sono elevate e il dislivello di ben 600 m, per cui accertatevi di essere pronti ad affrontarlo. La corsa in taxi da Huaraz a Pitec costa circa S60; i combis per Llupa (S3, 30 min) partono da Huaraz all’angolo di Raymondi e Luzuriaga all’incirca ogni 30 minuti (chiedete di scendere al sentiero per Pitec); da qui in poi ci sono due ore di cammino per arrivare a Pitec.

Con ogni probabilità la Laguna Parón (4200 m) era più pittoresca prima che il livello delle sue acque fosse abbassato da 75 m a 15 m per impedire lo sprofondamento della morena di Huandoy; in ogni caso è tuttora un posto meraviglioso dove ammirare la cima della Pirámide de Garcilaso (5885 m), Huandoy (6395 m), Chacraraju (6112 m) e numerose pareti di granito alte 1000 m. In genere gli escursionisti noleggiano un autocarro o un taxi per farsi portare alla stazione Electroperú (25 km) presso la Laguna Parón e chiedono al conducente di aspettarli per tutto il giorno (S180). Si cammina intorno al lago su un terreno pianeggiante per circa due ore e poi si risale nella valle per circa 4 km fino a un accampamento a quota 4200 m. Questo trekking di un giorno può essere prolungato con un pernottamento nel caso si desideri salire al ghiacciaio Parón (4900 m) ai piedi dell’Artesonraju. V. la sezione dedicata per maggiori informazioni su come iniziare il trekking da Caraz .

Sebbene sia più piacevole da effettuare in due giorni, il trekking della Laguna 69 viene spesso percorso in un solo giorno. Questo lago è uno dei più belli delle Cordilleras, e la passeggiata perfetta per l’acclimatamento. L’accampamento situato sul sentiero che conduce alla laguna è un posto davvero splendido: al mattino presto, quando l’aria è cristallina, la vista sul Chopicalqui (6345 m), sul Huascarán Sur (6768 m) e sul Norte (6655 m) è spettacolare. Nel corso della mattinata si sale fino alla Laguna 69, ai piedi del Chacraraju (6112 m), per poi scendere oltre i famosi laghi di Llanganuco. In soli due giorni incontrerete numerosi specchi d’acqua incantevoli. I sentieri che conducono alla Laguna 69 iniziano nei pressi dello Yurac Corral (3800 m), all’estremità settentrionale di una grande curva sulla strada per Llanganuco.

Questo trekking di tre-quattro giorni, che inizia anch’esso da Pitec, è di difficoltà moderata, ma per poterlo affrontare occorre essere ben acclimatati. Il sentiero sale nella Valle di Quilcayhuanca snodandosi tra alberi di qeñua e verdi prati, fino a raggiungere la Laguna Cuchillacocha e Tullpacocha. Lungo il cammino sarete accompagnati da vedute mozzafiato del Nevado Cayesh (5721 m), del Maparaju (5326 m), del Tumarinaraju (5668 m) e di una mezza dozzina di altre vette che superano i 5700 m di quota. Dal momento che il sentiero non è segnalato, è meglio percorrerlo con una guida (a meno di essere dotati di un eccellente senso dell’orientamento e di una cartina topografica).

Questo trekking, che dura da tre a sei giorni seguendo un antico tracciato inca tra Huari e la città di Huánuco, sta diventando sempre più noto. Gli escursionisti percorrono tratti ben conservati dell’antico sentiero degli incas per concludere l’itinerario a Huánuco Viejo, che un tempo era uno dei più importanti insediamenti militari inca del Perú settentrionale. L’itinerario è stato creato nell’ambito del progetto Inka Naani, che intende incoraggiare le attività turistiche rispettose del retaggio culturale della regione e collega numerose iniziative indipendenti a livello locale. Tutte le guide sono persone del posto (parlanti inglesi, a richiesta) e sono inoltre disponibili portatori e rifugi di adobe chiamati tambos (parola quechua che sta per "luogo di riposo") se non si vuole dormire in tenda. Contattate il Mountain Institute oppure il Respons Sustainable Tourism Center a Huaraz.

Per chi ha poco tempo a disposizione, ma desidera comunque attraversare la Cordillera e avvicinarsi a qualche vetta ghiacciata, segnaliamo il trekking da Olleros a Chavín de Huántar di due-tre giorni (relativamente facile), lungo 40 km, che può iniziare indifferentemente da una delle due cittadine. La maggior parte degli escursionisti preferisce come punto di partenza Olleros (pop. 1390) nel Callejón de Huáylas, sul lato occidentale della Cordillera Blanca, dove è facile trovare dei lama come animali da soma. L’itinerario, che attraversa graziosi villaggi e incrocia tratti di strade preincaiche, offre una magnifica vista dell’Uruashraju (5722 m), del Rurec (5700 m) e del Cashan (5716 m), le cui vette punteggiano il paesaggio mentre si sale verso il passo di Punta Yanashallash (4700 m). Il versante del Callejón de Conchucos in cui termina il percorso è assolutamente straordinario, ma la cosa migliore è che a Chavín potrete riposare le stanche membra facendo un bel bagno nelle sorgenti calde e alzarvi al mattino presto il giorno successivo per visitare le rovine senza la solita ressa di turisti. Anche gli appassionati più esperti di mountain bike sono riusciti a salire fin qui. Per raggiungere Olleros prendete un combi diretto a sud da Huaraz, scendete al ponte di Bedoya e proseguite ancora a piedi per 30 minuti fino a Olleros. La corsa in taxi costa circa S30.

Se dopo il trekking avete ancora voglia di camminare potete proseguire fino a Huari in autobus o a piedi lungo la stessa strada, e iniziare l’altrettanto entusiasmante trekking da Huari a Chacas, che si snoda lungo il versante orientale della Cordillera Blanca. Assicuratevi di partire in tempo per accamparvi nei pressi della Laguna Purhuay, un luogo pittoresco dove vale la pena trascorrere una notte. Il facile itinerario di due o tre giorni costeggia diversi laghi e raggiunge il punto più elevato a 4550 m, terminando nelle nebbiose foreste tropicali d’alta quota della Valle di Parhua (3500 m).

Dopo esservi riposati nell’attraente cittadina di Chacas potete proseguire con il trekking da Chacas a Yanama. Questo itinerario che dura uno o due giorni è il più breve dei tre e tocca valichi a quote meno elevati, arrivando "solo" a 4050 m. Da Chacas si attraversano i centri abitati di Sapcha e Potaca e si termina a Yanama, oppure si prosegue nella Valle di Keshu, dove si trovano diversi punti adatti per il campeggio. Colcabamba, a poche ore da Yanama, è la località di arrivo del trekking di Santa Cruz, e gli escursionisti più in forma potranno aggiungere anche questo percorso al loro circuito prima di rientrare a Huaraz.

Questo percorso circolare che inizia a Vicos e termina nel villaggio di Shilla, vicino a Carhuaz, è moderatamente impegnativo, a eccezione di due passi faticosi ad alta quota, presso la Laguna Yanayacu (4850 m) e a Portachuelo Honda (4750 m). Lungo il tragitto ci si può fermare nel minuscolo paesino di Juitush e nel delizioso villaggio di Chacas per ammirare il panorama dei monti Yanaragra (5987 m), Pucaranra (6156 m), Palcaraju (6274 m) e due laghi remoti. Si tratta di un’escursione bellissima per chi voglia percorrere un itinerario meno battuto e visitare gli affascinanti villaggi dei nativi.

È uno dei trekking più sensazionali e faticosi della Cordillera: un percorso di 90 km che comporta lunghissime salite a passi d’alta quota, con incredibili paesaggi alpini (tra cui il regale versante nord del Nevado Alpamayo) e villaggi tradizionali quechua dove non arriva alcuna strada. Si parte da Cashapampa (come per il trekking di Santa Cruz) oppure da Hualcayan e si termina l’itinerario a Pomabamba, ma è un percorso consigliato soltanto agli escursionisti esperti e già acclimatati, con un buon senso dell’orientamento, in quanto è relativamente semplice ma non segnalato. A entrambe le estremità del percorso potrete godervi il meritato riposo con un bagno nelle sorgenti minerali calde.

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