Situate solo 7 km a est di Puno, queste isole galleggianti (ingresso S5) davvero uniche sono la principale attrattiva turistica del Lago Titicaca. La loro particolarità consiste nel fatto che sono interamente costruite con le totora, canne galleggianti che crescono in abbondanza nelle acque poco profonde del lago. Nella vita quotidiana gli uros impiegano queste canne, che sono in parte commestibili (il gusto è simile a quello del cuore di palma), per costruire case, barche e oggetti artigianali per turisti. Le isole sono formate da molti strati di totora, che necessitano di una manutenzione continua: affinché la superficie risulti sempre morbida ed elastica, gli strati più superficiali vengono costantemente ricoperti di canne nuove, compensando la perdita di quelli più profondi che marciscono progressivamente.

Su alcune isole potrete vedere versioni più elaborate delle tradizionali barche costruite con canne strettamente legate insieme e altre originali costruzioni, come archi e perfino altalene. Se lo chiedete, in genere gli uros sono disposti a farvi fare un giro in barca, ma dovrete pagare per il disturbo e dare una piccola mancia se scattate fotografie.

I matrimoni misti con i nativi di lingua aymará hanno portato alla scomparsa degli uros di sangue puro, che oggi parlano tutti l’idioma aymará. Gli uros, che sono sempre stati una piccola tribù, iniziarono a vivere sull’acqua secoli fa per sfuggire alle aggressioni dei colla e degli incas.

La popolarità di queste isole ne ha provocato l’eccessivo sfruttamento commerciale. Le isole di canne più autentiche sono situate a maggiore distanza da Puno, in un labirinto di piccoli canali, e per visitarle dovrete noleggiare un’imbarcazione privata. Qui gli isolani continuano a condurre un’esistenza maggiormente legata ai costumi tradizionali e preferiscono non essere fotografati.

Raggiungere le Islas Uros è facile, per cui non serve partecipare a un’escursione organizzata. I battelli diretti alle isole partono dal porto di Puno (andata e ritorno S12, corse almeno ogni ora dalle 6 alle 16). I battelli, che sono di proprietà della comunità, raggiungono due isole a rotazione. Le imbarcazioni dirette a Taquile e Amantaní a volte prevedono una tappa alle Islas Uros.

Sull’Isla Khantati Cristina Suaña (951-69-5121, 951-47-2355; uroskhantati@hotmail.com; pensione completa S165 per persona), di etnia uros, offre la migliore possibilità di alloggio sulle isole ed è caldamente raccomandata dai viaggiatori. Nel corso degli anni, la sua famiglia ha costruito diverse impeccabili capanne semi-tradizionali (con pannelli solari, servizi igienici esterni e tettoie) che occupano metà di un’isoletta abitata da gatti e da qualche fenicottero. Le tariffe comprendono il trasferimento da Puno, i pasti preparati con una varietà di ingredienti freschi, battute di pesca e attività culturali, oltre al piacere della compagnia dell’effervescente Cristina. I ritmi estremamente rilassati rendono questa sistemazione ideale solo per chi ha molto tempo a disposizione.

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