Via via che la strada ad anello lungo il lago torna verso Reykjahlíð, le paludi si asciugano e il terreno torna a essere coperto di tratti di lava accidentata. I viaggiatori che proseguono lungo la Hringvegur verso il Krafla scopriranno un mondo fatto di cieli dalle sfumature arancioni e di resti gorgoglianti di antichi cataclismi.

Il campo lavico che si estende lungo la riva settentrionale del Mývatn è chiamato Eldhraun e racchiude il magma che quasi inghiottì la chiesa di Reykjahlíð. Si tratta di materiale eruttato dal Leirhnjúkur durante i Mývatnseldar nel 1729 e poi fluito lungo il canale Eldá. Con un’arrampicata tranquilla lo si può esplorare a piedi da Reykjahlíð.

Se state salendo al Krafla direttamente dalla cresta settentrionale del Mývatn vi troverete a passare dal monte di riolite Hlíðarfjall (chiamato anche Reykjahlíðarfjall), alto 771 m, appena prima del segnale di metà sentiero. Situato a circa 5 km da Reykjahlíð, può essere meta di una piacevole escursione in giornata dal villaggio: offre infatti vedute spettacolari del lago da un lato e dei campi lavici del Krafla dall’altro.

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