La piccola cittadina di Heimaey è incastonata in una fortezza di lava; il porto si trova alla fine di un corso d’acqua tortuoso che incide un sentiero tra alte scogliere e dune frastagliate piene di nidi di uccelli. Anche se dista appena pochi chilometri dalla terraferma, Heimaey sembra a milioni di miglia di distanza, persa tra le fredde acque dell’Atlantico settentrionale.

Nei secoli l’isola è stata presa di mira dai predoni. Gli inglesi razziarono Heimaey per tutto il XV secolo, costruendovi la fortezza in pietra di Skansinn che utilizzavano come quartier generale. Nel 1627 Heimaey fu depredata da pirati algerini, che imperversarono su tutta l’isola uccidendo 36 persone e prendendone in ostaggio 242 (quasi i tre quarti della popolazione). Il resto degli isolani riuscì a fuggire arrampicandosi sulle scogliere e nascondendosi fra le rocce lungo la costa occidentale. Gli ostaggi furono trasportati fino in Nord Africa come schiavi; qualche anno dopo 27 di loro ottennero la libertà su riscatto e poterono ritornare a casa.

I vulcani che formano Heimaey hanno quasi distrutto l’isola in varie occasioni. In tempi recenti, l’eruzione più famosa è quella che ebbe inizio in maniera del tutto inaspettata all’1.45 del 23 gennaio 1973, quando improvvisamente si aprì un ampio crepaccio che a poco a poco creò il vulcano Eldfell e costrinse gli abitanti a evacuare l’isola (v. lettura).

Heimaey: organizza il viaggio

Heimaey: informazioni utili

Valuta

ISK - Corona islandese

Heimaey: articoli e consigli

Heimaey: guide di viaggio