Norimberga (Nürnberg), seconda città della Baviera in ordine di grandezza e capoluogo della Franconia, è una città carica di energia, con un’intensa vita notturna e una birra scura quanto il caffè. Essendo una delle principali mete turistiche della Baviera, è piena di visitatori tutto l’anno, soprattutto in estate e in occasione del pittoresco mercatino di Natale.
Durante il suo periodo di massimo splendore, in epoca medievale, Norimberga fu per secoli la capitale ufficiosa del Sacro Romano Impero, nonché la residenza preferita dei re tedeschi. Grazie alla "Bolla d’Oro", una legge promulgata nel 1356 dall’imperatore Carlo IV, ogni nuovo eletto, re o imperatore che fosse, doveva tenere la prima riunione del parlamento proprio a Norimberga. Dal 1424 al 1800 la città fu anche la "cassaforte" dell’impero, dato che vi erano custoditi i gioielli della corona e molte opere d’arte di valore inestimabile. Un periodo particolarmente felice fu il XV secolo, quando una serie di grandi maestri, tra i quali il nativo Albrecht Dürer, vissero e lavorarono qui, lasciando in eredità alla città un prezioso patrimonio artistico. "Norimberga brilla in tutta la Germania come un sole tra la luna e le stelle", scrisse un entusiasta Martin Lutero. Nel XIX secolo la città divenne il fulcro della rivoluzione industriale tedesca.
I nazisti consideravano Norimberga il palcoscenico ideale per le loro attività. Qui si svolgevano i fanatici raduni del partito, qui iniziò il boicottaggio dei commercianti ebrei e sempre qui furono promulgate le infami Leggi di Norimberga (Nürnberger Gesetze) che privarono gli ebrei della cittadinanza tedesca. Il 2 gennaio 1945 i bombardieri alleati rasero al suolo la città, uccidendo 6000 persone.
Al termine della seconda guerra mondiale Norimberga fu scelta come sede del Tribunale per i Crimini di Guerra, che istruì il celebre Processo di Norimberga. Negli anni successivi, la scrupolosa ricostruzione (utilizzando la pietra originale) di quasi tutti i principali edifici della città, compresi il castello e le antiche chiese dell’Altstadt, ha restituito alla città una parte del suo passato splendore.