Playa Ancón, delizioso nastro di sabbia bianca sulla perlacea costa caraibica di Sancti Spíritus, viene di solito pubblicizzata - meritatamente - come la spiaggia più bella della costa meridionale cubana.

Per quanto non paragonabile quanto a qualità complessiva ai giganti della costa settentrionale, quali Varadero, Cayo Coco e Guardalavaca, Ancón ha un importante asso nella manica: Trinidad, lo scintillante diamante coloniale dell’America Latina, che brilla appena 12 km più a nord. Vi si può arrivare in meno di 15 minuti d’automobile oppure con una tranquilla pedalata di 40 minuti. In alternativa Ancón ha tre alberghi all-inclusive e un porticciolo ben attrezzato da dove partono escursioni in catamarano verso alcuni dei cayos corallini nelle vicinanze.

I patiti della vita di spiaggia che vogliono stare vicini al mare, ma non hanno le possibilità economiche o la voglia di soggiornare in un resort, possono prendere in considerazione una casa privata nel villaggio balneare di La Boca.

Non c’è dubbio che Ancón sia bella, ma quello che le entusiastiche descrizioni dei dépliant turistici evitano di menzionare è la presenza dei pappataci nella sabbia, insetti particolarmente aggressivi all’alba e al tramonto. Siete avvisati.

Il vecchio porto peschereccio di Casilda, 6 km a sud di Trinidad, è un simpatico villaggio con un’unica strada asfaltata. Il 17 agosto, in occasione della Fiesta de Santa Elena, la piccola Casilda è invasa da una folla che si abbandona a festeggiamenti, gare, corse di cavalli e fiumi di rum. La strada da Ancón a Casilda attraversa una secca generata dalle maree in cui nelle prime ore del mattino è possibile vedere molti uccelli in cerca di cibo.

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