Ogni esperto viaggiatore sa che ci sono tappe del percorso che possono fornire quel tocco di magia che rende un’esperienza di viaggio memorabile, e Guantánamo può essere quella sosta occasionale necessaria per completare il viaggio. Il che può suonare strano, visto che è il luogo in cui le tensioni internazionali sono roventi, grazie alla discussa base navale americana nei pressi: si pensa talmente tanto alle questioni politiche connesse che chi si ferma spesso si trova quasi impreparato alle cose che la città può offrire.

Non c’è nulla di esteticamente particolare a Guantánamo, il che spiega, almeno in parte, perché è una delle località meno visitate del paese. Ha però una vita notturna formidabile e ha creato una sua peculiare forma di son chiamata son-changüí. La città ha anche dato i natali a 11 medaglie d’oro olimpiche e all’unico cosmonauta cubano (Arnaldo Méndez). Per non parlare dell’insignificante faccenda legata a quella canzone: Guantanamera (se siete arrivati fin qui, nel frattempo l’avrete sentita per lo meno 25 volte).

Dopo essere stata "scoperta" da Colombo nel 1494, la regione vide nascere il suo primo insediamento, Santa Catalina del Saltadero del Guaso, solo nel 1819, ad opera di piantatori francesi fuggiti da Haiti. Nel 1843 l’ormai florida città alla confluenza dei fiumi Jaibo, Bano e Guaso fu ribattezzata Guantánamo e nel 1903 la Marina militare statunitense si insediò nella baia poco lontano. È da allora che volano scintille.

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