Guanabacoa è il tipico piccolo villaggio che è stato inghiottito dalla grande città. Nonostante ciò, l’area principale di questo insediamento, il minuscolo Parque Martí, mantiene ancora un’aria vagamente bucolica, tipica delle piccole città. La gente del posto la definisce el pueblo embrujado ("la cittadina stregata") per le forti tradizioni santere, anche se non mancano nemmeno società indigene. Tra il 1540 e il 1550 i conquistatori spagnoli concentrarono i pochi taínos superstiti a Guanabacoa, 5 km a est del centro dell’Avana, rendendola così una dei primi pueblos indios ("città indigene") ufficiali di Cuba. La città vera e propria fu fondata nel 1607 e in seguito divenne un centro per la tratta degli schiavi. Nel 1762 Guanabacoa fu occupata dagli inglesi, che prima dovettero però vincere la resistenza del suo sindaco, José Antonio Gómez Bulones (meglio noto come Pepe Antonio), diventato una figura quasi leggendaria per aver condotto azioni di guerriglia dietro le linee dei vittoriosi britannici. Pare che José Martí abbia tenuto il suo primo discorso pubblico proprio a Guanabacoa e la cittadina ha dato i natali alla versatile cantante cubana Rita Montaner (1900-58), a cui è intitolata la Casa de la Cultura.

Oggi, Guanabacoa è una cittadina sonnacchiosa ma pittoresca, da inserire in un’escursione alla vicina Regla (facilmente accessibile in traghetto).

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