
La ciudad que más me gusta a mí("La città che mi piace di più") disse della città che lo vide crescere nella canzone Cienfuegos il cantante Benny Moré che, comunque, non è stato l’unica star del luogo. Raffinata, elegante, cordiale e rilassata, la cosiddetta Perla del Sur di Cuba seduce da tempo i visitatori dell’isola con la sua eleganza, il suo razionale spirito francese e la festosa spavalderia caraibica. Se Cuba avesse una Parigi, sarebbe certamente questa città.
Disposta intorno alla più spettacolare baia naturale del paese, Cienfuegos è una città marinara con un’invidiabile posizione sul Mar dei Caraibi. Fondata nel 1819, è uno degli insediamenti più recenti di Cuba, ma anche uno dei più omogenei dal punto di vista architettonico, caratteristica che gli è valsa l’inserimento, nel 2005, tra i siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Geograficamente la città è divisa in due parti: la zona centrale circondata da portici, con l’elegante Prado e il Parque Martí, e Punta Gorda, una sottile lingua di terra che taglia le acque meridionali della baia e sulla quale si trovano eclettici palazzi del primo Novecento, tra i più belli di Cuba.
Se molte altre località del paese mostrano segni visibili di fatica nel far quadrare i conti in quest’epoca di crisi economica, Cienfuegos sembra essere un’eccezione positiva. Non è solo per i soldi che lo status di Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO garantisce. Le industrie circondano il lato più distante della Bahía de Cienfuegos - un cantiere navale, una delle maggiori flotte di pescherecci per i gamberi di tutto il paese, una centrale termoelettrica e un centro petrolchimico (in costruzione) - e costituiscono un polo produttivo tra i maggiori di Cuba. Se a ciò si aggiungono un condiviso senso di quiete (che si dimostra anche nelle strade di epoca coloniale rimesse a nuovo e piacevolmente prive di jineteros) e una rivitalizzante atmosfera di città di mare si capisce perché Cienfuegos è un luogo affascinante, come lo era ai tempi di Benny Moré sessant’anni fa.
Storia
Cienfuegos fu fondata nel 1819 da un emigrato francese proveniente dalla Louisiana, Don Louis D’Clouet. Facendosi sostenitore del progetto che voleva incrementare la popolazione bianca dell’isola, D’Clouet fece arrivare 40 famiglie da New Orleans, Philadelphia e Bordeaux, in Francia, allo scopo di popolare il novello insediamento, che venne chiamato inizialmente San Fernandina de Jagua. L’iniziale accampamento, montato nell’odierno Parque Martí, ebbe un brutto inizio: venne infatti distrutto da un uragano nel 1821. Per nulla demoralizzati, i coloni francesi ricostruirono le loro case e - forse sospettando che il primo nome scelto avesse portato sfortuna - ribattezzarono la città Cienfuegos in onore del governatore cubano.
Con l’arrivo della ferrovia nel 1850 e l’espansione a ovest delle piantagioni destinate alla produzione di zucchero dopo la guerra d’indipendenza (1868-70), le sorti di Cienfuegos migliorarono rapidamente. Beneficiando di un periodo di prosperità economica, i commercianti locali investirono le loro ricchezze nella costruzione di uno splendido ed eclettico patrimonio architettonico, rifacendosi al neoclassicismo dei loro antenati francesi.
Il D-Day nella storia di Cienfuegos arrivò il 5 settembre 1957, quando gli ufficiali di stanza presso la locale base navale si ribellarono alla dittatura di Batista. La rivolta fu duramente repressa, ma diede alla città un posto nella storia rivoluzionaria.
Oggi Cienfuegos conserva un aspetto più elegante e raffinato di quello di molte altre realtà urbane. E con l’arrivo dei primi finanziamenti dell’UNESCO, di cui c’era un gran bisogno, e la crescita di un polo industriale, il futuro del patrimonio architettonico ottocentesco non può che apparire radioso.
Informazioni