La località balneare di Kep-sur-Mer (Krong Kep, scritto anche Kaeb) è una municipalità equiparata a provincia, costituita essenzialmente da una piccola penisola rivolta verso il Parco Nazionale di Bokor e l’isola vietnamita di Phu Quoc. Celebre per gli spettacolari tramonti e per la deliziosa cucina di mare, fu fondata nel 1908 come luogo di villeggiatura per l’élite coloniale francese.

La tradizione proseguì anche negli anni ’60 con i soggiorni dei cambogiani più abbienti, che però l’abbandonarono negli anni ’80 dopo l’ascesa al potere dei khmer rossi, lasciandola in balia di continue scorribande. Delle tante lussuose ville del periodo prebellico di Kep oggi non rimangono che scheletri vuoti e anneriti, relitti di una società che fu fiorente (o quanto meno ricca e amante dell’ostentazione) ma andò incontro a una fine improvvisa e violenta.

Alcuni viaggiatori trovano Kep una città piuttosto anonima, in quanto non offre un centro vero e proprio e le strutture ricettive sono dislocate un po’ovunque. Altri invece apprezzano particolarmente la sua aria sonnolenta, soddisfatti di godersi un po’di relax presso il proprio resort, di assaggiare il granchio nel rinomato Crab Market e di curiosare tra le carcasse ammuffite delle ville moderniste che conferiscono ancora a Kep una sorta di atmosfera postapocalittica.

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