Per quasi un decennio Anlong Veng fu l’ultima roccaforte dei khmer rossi, dove si rifugiarono Pol Pot, Nuon Chea, Khieu Samphan e Ta Mok, alcuni dei leader più famigerati della Kampuchea Democratica. Anlong Veng si arrese alle forze governative nell’aprile 1998 e più o meno negli stessi giorni Pol Pot morì poco lontano in circostanze misteriose. Poco dopo, il primo ministro Hun Sen, per assicurarsi che la popolazione non cambiasse idea riguardo alla fine della guerra, ordinò la costruzione della NH67, per la cui realizzazione fu raso al suolo un vasto tratto di giungla.

Oggi Anlong Veng è una città povera e polverosa, che non ha molto da offrire a parte la vicinanza con il posto di confine di Choam–Chong Sa Ngam, dal quale si ha accesso a una zona della Thailandia piuttosto isolata. Chi è interessato alla storia della Cambogia contemporanea troverà particolarmente interessanti i siti legati ai khmer rossi. In questa zona, gran parte dei residenti e di fatto l’intera leadership politica e le classi agiate sono composte da ex-khmer rossi o dai loro discendenti.

Il punto focale della città è la Rotonda della Colomba della Pace, monumento donato da Hun Sen e situato all’incrocio della NH67 con la nuova statale che conduce a est verso Preah Vihear. Circa 600 m a nord del monumento, la NH67 attraversa un ponte e prosegue verso il confine con la Thailandia.

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