Circa 1 km a nord di Haa, nei pressi del Two Sisters Hotel e dell’ospedale, e poco prima del ponte principale, un tracciato adatto ai fuoristrada si dirama verso est, proseguendo per 1 km fino al villaggio di Katsho, da cui è possibile intraprendere un’incantevole escursione fino all’eremo di Juneydrak (conosciuto anche come Juneydrag). La struttura, costruita sul versante di una parete rocciosa, custodisce l’orma del piede di Machig Labdrom (1055-1132), maestra tibetana di arti tantriche a cui si deve il rituale detto chöd, tramite il quale è possibile visualizzare lo smembramento del proprio corpo in un atto di "annichilimento dell’ego".

Dal villaggio, un sentiero lungo il corso d’acqua oltrepassa un muro mani e prosegue fino a raggiungere un chorten a forma di archivolto (una struttura denominata khonying). Attraversato il ponte, si sale seguendo il sentiero attraverso una magnifica foresta di rododendri. Arrivati a un cartello rosso scritto in dzongkha (la lingua nazionale del Bhutan), si prende il sentiero sulla sinistra e si sale a un chorten che segna il punto d’ingresso all’eremo. Un altro cartello prega i visitatori di non disturbare gli eremiti: evitate di provare a entrare nel lhakhang. In caso abbiate bisogno di un ulteriore deterrente, un demone dalla faccia verde sta di guardia dell’accesso.

Da qui, una successione di scale all’aperto permette di risalire il crinale. In seguito il sentiero piega attorno allo sperone roccioso ed è decisamente esposto: evitate di percorrerlo in caso di pioggia o se avete paura del vuoto. Il tracciato prosegue fino al Katsho Goemba, da cui si apre una magnifica vista sul villaggio di Katsho. Potrete farvi prelevare qui dal vostro mezzo di trasporto.

Un’alternativa meno faticosa consiste nell’arrivare in automobile al Katsho Goemba e poi proseguire a piedi in discesa fino a Juneydrak.

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