Al di sotto dell’incrocio si imbocca uno dei tratti di strada più pericolosi, il Menlong Brak (brak, o brag, significa "parete rocciosa" in lingua sharchop), che corre in posizione elevata sopra l’alta valle di Bada. Il fragile tracciato costeggia bandiere di preghiera, targhe con preghiere incise e chorten per raggiungere il santuario hindu di Krishnagiri, finanziato dal Dantak, dove voi e il vostro veicolo riceverete un tika (benedizione, simboleggiata da un segno sulla fronte) dal babu (santone o sadhu) nepalese residente sul posto. Si tratta di una discesa mozzafiato, affacciata su precipizi ripidissimi che fanno venire i brividi.
Dal villaggio di Narphung (che ha soltanto due strade, ma anche un suo sistema di sensi unici), la strada supera il Narphung La a quota 1698 m, attraversa un crinale e sale a quota 1920 m prima di iniziare la discesa finale verso le pianure.
Continuando a scendere, si raggiunge il campo del Dipartimento dei Lavori Pubblici di Morong, a quota 1600 m, dove vivono gli operai responsabili delle esortazioni in stile indiano che leggerete lungo la strada: "Speed thrills but kills" ("La velocità esalta ma uccide"), "After whisky driving is risky" ("Dopo un whisky guidare è un rischio") e la nostra preferita: "It is not a rally, enjoy the valley" ("Non è un rally, goditi la valle").
Il Choekyi Gyatso Institute for Advanced Buddhist Philosophy sorge ai margini dell’abitato di Deothang, a quota 850 m. Fondato dall’importante rinpoche (nonché regista cinematografico) Jamyang Khyentse Norbu, l’istituto ricicla tutti i suoi rifiuti e mira a diventare una comunità a rifiuti zero. La cittadina, che un tempo si chiamava Dewangiri, fu teatro di una grande battaglia fra bhutanesi e inglesi nel 1865. La località è dominata da un grande campo del Royal Bhutan Army (RBA), mentre nella zona meridionale si trova un chorten che riporta i nomi di tutti coloro che persero la vita durante la costruzione delle strade in Bhutan.
