Dal bivio di Bondey, a sud di Paro, in due ore e 30 minuti si raggiunge Haa, dopo aver valicato il Cheli La con la strada carrozzabile più in quota di tutto il Bhutan. Poco oltre l’inizio della salita, una strada secondaria si stacca sulla sinistra e prosegue per 2 km fino al Dzongdrakha Goemba, dove quattro cappelle e un grande chorten bianco in stile nepalese sono aggrappati a uno sperone di roccia. Il sito è uno dei tanti dove Guru Rinpoche sottomise i demoni locali e merita una deviazione.
Salendo verso il passo, cercate al margine della strada la drub chuu (sorgente) con pitture rupestri che rappresentano Guru Rinpoche e le sue due consorti. A circa 20 km dal bivio per lo Dzongdrakha si trova una piazzola, piuttosto difficile da individuare (e adatta a un eventuale picnic) da cui si diparte una strada che conduce al convento di Kila.
Arrivati al Cheli La, unitevi ai bhutanesi nel grido "lha-gey lu!" ("possano gli dèi essere vittoriosi!"). Un cartello riferisce che la quota del valico è 3988 m, sebbene sia più probabile che si attesti sui 3810 m. Se a Paro sta piovendo, qui probabilmente incontrerete una nevicata, anche fino alla fine di aprile. Nei mesi di ottobre e novembre, quando i cieli sono limpidi, vale la pena di imboccare uno dei sentieri escursionistici che risalgono il crinale per arrivare, in circa un’ora e 30 minuti di cammino, a un punto in cui il panorama si apre, spettacolare, sul Jhomolhari e le montagne circostanti. Se amate uscire dai percorsi battuti e avete voglia di sgranchirvi le gambe, prendete in considerazione una visita al Convento di Kila, fondato nel IX secolo come centro per la meditazione e ritenuto il convento più antico in Bhutan. Dal Cheli La un tracciato punta in discesa verso il convento, dal quale potrete proseguire scendendo a incrociare nuovamente la strada principale e il vostro veicolo in attesa.
Superato il passo si scende per 26 km di ripida strada, fino a raggiungere Haa; lungo il tragitto riconoscerete il tetto dorato dell’Haa Dzong.
