Su un affioramento roccioso al di sopra di una pianura rurale, Tlos era una delle città più importanti dell’antica Licia. La posizione elevata si rivelò eccezionalmente efficace, tanto che la città così ben difesa rimase disabitata fino all’inizio del XIX secolo.
Salendo la tortuosa strada che porta al sito archeologico (ingresso 5; 8.30-20.30 mag-ott, 8-18 nov-apr), si vede l’acropoli sovrastata da una fortezza ottomana sulla destra. Al di sotto, in fondo a uno stretto sentiero, si trovano le tombe rupestri, fra le quali c’è quella del guerriero Bellerofonte che tutti ricordano per aver ucciso la Chimera; la facciata anteriore scavata nella roccia è simile a quella di un tempio, mentre sulla sinistra spicca un fine bassorilievo dell’eroe che cavalca Pegaso, il cavallo alato.
Cento metri oltre la biglietteria si vede un teatro in ottimo stato di conservazione con gran parte dei sedili in marmo ancora intatti; la parete della scena è attualmente in via di ricostruzione. Fra le macerie del palcoscenico, cercate i blocchi scolpiti con una figura d’aquila, una maschera teatrale e motivi di ghirlande. Proprio di fronte, si trovano le rovine degli antichi bagni (fate caso al simbolo della scienza farmaceutica - serpente e caduceo - scolpito su un muro esterno lungo il lato sud).
In un bel giardino attraversato da un corso d’acqua e con una piscina, molta ombra, zone salotto e il canto degli uccelli, il Mountain Lodge (638 2515, 0532 577 0191; www.tlosmountainlodge.com; camere €22-42 per persona;)è una bellissima oasi di pace composta da quattro edifici progettati in modo da sembrare antiche case in pietra. Le otto camere a tema (principalmente uccelli) sono confortevoli e accoglienti e tutte sono dotate di balcone o veranda; le tariffe cambiano a seconda della dimensione e della posizione. C’è anche una piscina su una terrazza con vista. La deliziosa Mel (diminutivo di Melahat) offre un menu di tre portate a prezzo fisso (da 30 a 35) e produce in proprio olio, marmellate e pane.
