L’antico villaggio di montagna abitato fin dall’epoca ellenica, con graziose case in pietra, stucco e legno e una lunga tradizione nella produzione del vino, è oggi una rinomata località turistica turca e internazionale. Per quanto abbia perso parte del proprio fascino originario a causa di un’inondazione, Şirince è comunque una bella destinazione per un’escursione in giornata, seppur l’atmosfera sia molto più tranquilla la notte, e ultimamente abbiano aperto alcuni eleganti (e costosi) boutique hotel, nati per soddisfare le richieste di una clientela benestante.

La fondazione di Şirince probabilmente coincide con la caduta di Efeso, ma ciò che si vede oggi risale al XIX secolo. Si racconta che un gruppo di schiavi greci liberati si stabilì qui nel XV secolo e chiamò il posto Çirkince (bruttezza) per scoraggiare altri dal seguire i loro passi. Nel XIX secolo il suo nome divenne Kirkinje e nel secondo decennio del Novecento con la fondazione della nuova repubblica, quando la popolazione fu costretta ad abbandonare il villaggio per trasferirsi in un paese nella Grecia settentrionale (che chiamarono Nea Ephesos, ossia "nuova Efeso"), il nome fu nuovamente cambiato in Şirince (piacevolezza).

Şirince fu ripopolata da turchi, anch’essi provenienti dalla Grecia settentrionale: fu eretta una moschea e conservata la tradizione vinicola. Ancora oggi è possibile assaggiare gli eccezionali vini locali (i cui sapori spaziano dal lampone alla pesca, dal melograno alla mora di gelso) nei numerosi bar e caffè. In ogni caso, se decidete di ordinare un vino costoso, chiedete che venga aperto e servito davanti a voi: qualche truffatore rabbocca le bottiglie con vino da due soldi, dando per scontato che i turisti non notino la differenza (e spesso ha ragione).

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