Letoön, che dal 1988 condivide con Xanthos, capitale della Licia, il posto nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, ospita un sito archeologico (ingresso 5; 8.30-19 mag-ott, 9-17.30 nov-apr)fra i più belli della Via Licia. Circa 17 km a sud del bivio per Pınara, l’ex centro religioso è spesso considerato un tutt’uno con Xanthos, ma in realtà Letoön possiede un suo proprio fascino romantico.

Letoön deve il proprio nome e la sua rilevanza a un grande santuario in onore di Latona che, secondo il mito, fu amante di Zeus e madre di Apollo e Artemide. Era, la moglie di Zeus, non si lasciò intenerire e la condannò a vagare per l’eternità da un paese all’altro. La tradizione locale racconta che Latona passò molto tempo in Licia e ne divenne la dea protettrice, così la federazione delle città licie costruì questo maestoso santuario religioso per custodire la sua statua.

Il sito comprende tre templi eretti uno accanto all’altro e dedicati ad Apollo (quello dorico a sinistra), Artemide (quello ionico nel mezzo) e Latona (quello ionico a destra e ora parzialmente ricostruito). Il tempio di Apollo presenta un raffinato mosaico che raffigura una lira, un arco e una freccia e una decorazione floreale al centro. Il ninfeo (una fontana ornamentale con statue), sempre pieno d’acqua e abitato dalle rane (si dice che siano i pastori che non permisero a Latona di bere dalla fontana), è un omaggio appropriato dato che il culto di Latona era associato all’acqua. A nord si vede un grande teatro ellenistico che risale al II secolo a.C.

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