Gökçeada
Un flusso costante di turisti si spinge fino alla favolosa "Isola Celestiale", appena a nord dell’imbocco dello Stretto dei Dardanelli, da cui pochi tornano delusi. Gökçeada è un paradiso roccioso battuto dal vento che si estende su una superficie lunga 30 km da est a ovest. Al centro è attraversata da una ripida vallata mentre sulla costa il paesaggio deserto può sfidare chiunque in quanto a spettacolarità e solitudine. Anche se la presenza di una base militare rappresenterà sempre un deterrente allo sviluppo del turismo di massa a Gökçeada, conviene lo stesso affrettarsi per visitarla.
Un tempo Gökçeada era abitata in predominanza da greci e si chiamava Imbros. Durante la prima guerra mondiale divenne un’importante base per la campagna di Gallipoli, tanto che il generale Ian Hamilton, comandante delle truppe alleate, si stabilì nel villaggio di Aydıncık (poi divenuto Kefalos) sulla costa sud-orientale dell’isola. Come la più piccola e vicina isola di Bozcaada, a sud, Gökçeada fu attribuita alla neonata Repubblica Turca nel 1923, senza però essere interessata dallo scambio di popolazioni. Tuttavia, nel corso degli anni ’60 quando scoppiò il conflitto per Cipro, il governo turco fece pressione affinché la popolazione greca dell’isola, che allora contava circa 7000 residenti, se ne andasse; oggi rimangono solo poche centinaia di pensionati.
Gli abitanti di Gökçeada vivono in gran parte di pesca, allevamento di ovini e bovini, coltivazioni nella stretta cintura di terra fertile intorno alla città e di turismo. Oltre ai villaggi greci semideserti, gli uliveti e le pinete, l’isola vanta belle spiagge e colline scoscese.