
Çatalhöyük
Non si tratta di un’allucinazione causata dalla pianura riarsa di Konya. Rialzato di 20 m rispetto alla pianura, il Tumulo Orientale di Çatalhöyük (8-17) è quel che resta di uno dei più grandi insediamenti neolitici conosciuti. Circa 9000 anni fa qui vivevano fino a 8000 abitanti, e il tumulo citato è composto da 13 livelli di edifici, ciascuno dei quali consta di circa 1000 strutture.
Dell’antico centro oggi restano solo delle zone di scavo che attirano gli archeologi di tutto il mondo. Se venite in visita nel periodo di maggiore attività archeologica, tra giugno e settembre, potrete anche imbattervi in qualche esperto con cui fare quattro chiacchiere. Per il resto, il museo illustra adeguatamente il sito e gli scavi, inaugurati nel 1961 sotto la guida dell’archeologo britannico James Mellaart e poi proseguiti con il supporto della comunità locale. Proprio Mellaart e le sue controverse teorie sul culto della Dea Madre portarono il governo turco a chiudere il sito per 30 anni.
Vicino all’ingresso del museo sorge la casa sperimentale, ricostruzione di una capanna di mattoni fatti con il fango, utilizzata per verificare le varie teorie sulla cultura neolitica. La gente di Çatalhöyük viveva in abitazioni ammassate una contro l’altra, collegate attraverso scale sui tetti che fungevano da strade; quando cominciavano a deteriorarsi, le abitazioni sottostanti venivano riempite e le nuove dimore venivano costruite direttamente sopra le vecchie. Sono stati ritrovati alcuni scheletri sepolti sotto i pavimenti e questo fa pensare che la maggior parte delle case venisse usata anche come reliquari. L’insediamento era molto ben organizzato, ma non vi sono prove che esistesse un sistema di governo centrale.
Dal museo si può poi proseguire a piedi oltre il tumulo fino al rifugio settentrionale, sormontato da una cupola, dove gli scavi hanno portato alla luce i resti di diversi edifici dei quali è ancora visibile la struttura esterna. Un breve sentiero, poi, conduce verso la zona meridionale. Con 21 milioni di reperti archeologici, è il luogo in cui sono state fatte le scoperte più importanti del sito. Il livello più basso dello scavo, iniziato da Mellaart, è il più profondo di Çatalhöyük e contiene reperti che risalgono a più di 9000 anni fa. Per decifrare il sito, sulle piattaforme di osservazione troverete cartelli informativi relativi a entrambe le aree di scavo.
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