
Chachapoyas, chiamata anche Chachas, oggi è una cittadina tranquilla e piuttosto isolata a causa delle strade dissestate e delle foreste nebulari d’alta quota che la circondano, ma fino agli anni ’40, quando venne realizzata la strada asfaltata che passa per la vicina Pedro Ruíz, fu un importante crocevia lungo le strade commerciali che collegavano la giungla alla costa. Improbabile capoluogo del dipartimento di Amazonas, questo gradevole insediamento coloniale è la vivace sede di un mercato, nonché un’ottima base di partenza per esplorare le maestose e antiche rovine dei fieri chachapoyas (popolo delle nubi).
Vaste zone di foresta nebulare ancora poco esplorata circondano la città di Chachapoyas, dove si nascondono alcuni dei tesori archeologici più affascinanti e meno noti del Perú. Nonostante le devastazioni del tempo e degli agenti atmosferici, e delle più recenti attenzioni dei profanatori di tombe, alcune rovine sono giunte fino a noi in condizioni decisamente buone. Kuélap è di gran lunga il sito archeologico più famoso, anche se decine di altri ruderi giacciono assediati dalla giungla e si prestano a un’esplorazione avventurosa.
La civiltà dei chachapoyas fu conquistata - sebbene mai del tutto sottomessa - dagli incas qualche decennio prima dell’arrivo degli spagnoli. Pare che quando gli europei giunsero nella zona, il capo locale Curaca Huamán li abbia aiutati a sconfiggere gli incas. Non avendo subito a fondo l’influenza della cultura inca, la popolazione locale non ha mai imparato a parlare quechua, e quindi oggi utilizza quasi esclusivamente lo spagnolo. Secondo gli storici locali, San Juan de la Frontera de las Chachapoyas fu la terza città fondata dagli spagnoli in Perú (dopo Piura e Lima) e per un certo periodo la settima del paese in ordine di grandezza.