Carazo
Con le sue splendide montagne che raggiungono 870 m di altezza (portatevi un maglione di lana) e le ampie spiagge di sabbia (portatevi il costume da bagno), separate le une dalle altre da soli 35 km di terreno molto scosceso, il dipartimento di Carazo occupa un ruolo centrale nella storia e nella mitologia del Nicaragua. Non solo è il luogo in cui fu seminato il primo caffè nicaraguense, ma è anche la regione che ispirò a un anonimo scrittore di fine XVII secolo il dramma burlesco più famoso del paese, El Güegüense, una commedia che, mettendo a confronto l’ingenuità dei nativi con l’avidità dei conquistadores, non manca mai di strappare risate al pubblico. È stato scritto (e viene tuttora recitato) in náhuatl, spagnolo e mayangna.
Gli equilibri politici all’interno della regione si formarono evidentemente assai prima della conquista spagnola, dal momento che le quattro città principali del Carazo celebrano ancora un interessante rito chiamato Fiesta de Toro Guaco. In questa occasione la cittadina di La Concepción porta la propria patrona, la Vergine Nera di Montserrat, in visita a Santiago, patrono di Jinotepe, la vecchia capitale dei nicarao; san Sebastiano arriva da Diriamba, antica rivale chrotega di Jinotepe, mentre san Marco arriva dalla città universitaria di San Marcos. Quattro volte l’anno, dunque, in occasione delle rispettive feste, i santi patroni delle città si fanno visita l’un l’altro. Gli eventi sono scanditi da danze in maschera e sfilate in costume, finte battaglie e spettacoli teatrali che mettono alla berlina gli invasori spagnoli. La festa più importante è quella del 24-25 aprile a San Marcos.