Vieng Xai
Utilizzate come rifugi antiaereo durante le guerre d’Indocina, le grotte di Vieng Xai sono luoghi molto suggestivi, che invitano alla riflessione. Queste grotte sono situate tra spettacolari affioramenti rocciosi carsici e offrono la possibilità di conoscere da vicino una parte della dolorosa storia del Laos del XX secolo. Sotto molti aspetti, questo paesaggio ricorda quello di Vang Vieng, con la differenza che in questa zona si apprende una toccante lezione di storia anziché divertirsi con il tubing. Questo luogo fa pensare anche alle gallerie di Cu Chi di Ho Chi Minh City, in questo caso scavate nella roccia.
Per secoli il minuscolo villaggio di Long Ko ha condotto un’esistenza assolutamente tranquilla, immerso tra antiche foreste e imponenti rocce carsiche. Questa situazione idilliaca ebbe fine nel 1963, quando la repressione politica e una lunga serie di omicidi commessi a Vientiane spinsero i leader del Pathet Lao a rifugiarsi nell’entroterra di Hua Phan e infine a stabilirsi nelle grotte della zona. Nelle fasi più violente della guerra segreta condotta dagli Stati Uniti, i villaggi circostanti furono bombardati senza pietà. Sconcertati e inorriditi, gli abitanti di questa zona non avevano idea di chi fosse ad attaccarli, né del motivo che aveva causato tanti lutti e distruzioni. Determinati a cercare un luogo sicuro, gli abitanti dei villaggi cercarono rifugio nel complesso delle grotte - che nel frattempo era stato enormemente ampliato - e oltre 450 delle quali finirono per ospitare fino a 23.000 persone. Mentre la guerra continuava implacabile, all’interno di queste grotte vennero allestite tipografie, ospedali, mercati e addirittura un impianto metallurgico. Dopo quasi un decennio trascorso all’interno delle grotte, il cessate il fuoco del 1973 consentì ai rifugiati di uscire con prudenza all’aperto e di costruire una piccola città, che fino al dicembre del 1975 fu di fatto la capitale dei Territori Liberati del Pathet Lao. Questa città venne chiamata Vieng Xai, dal nome in codice di quello che sarebbe divenuto il presidente Kaysone Phomvihane, anch’egli rifugiato per molto tempo in queste grotte. A decenni di distanza, molte grotte di Vieng Xai conservano ancora chiaramente visibili i segni del ruolo avuto durante la guerra. Questo complesso è una delle basi dei rivoluzionari più complete al mondo a essere sopravvissute al periodo della Guerra Fredda.
Due strade procedono parallele per 1 km a sud dalla Route 3 fino alla trafficata zona del mercato. Al di là di questo, la città conserva gli ampi viali tranquilli e le abitazioni ben distanziate della "capitale" di Kaysone del 1973, con laghi artificiali, alberi, fiori e un gran numero di formazioni carsiche.