Skálholtè un centro religioso di enorme importanza; fu una delle due sedi vescovili (l’altra era Hólar, nel nord del paese) che si occuparono della salvezza delle anime islandesi dall’XI al XVIII secolo.
Skálholt iniziò a ricoprire un ruolo di primo piano con Gissur il Bianco, il maggior sostenitore della cristianizzazione dell’isola. La diocesi cattolica continuò ad esistere fino alla Riforma, nel 1550, quando il vescovo Jón Arason e i suoi due figli furono giustiziati per ordine del re danese. Skalhólt sopravvisse come centro luterano fino al 1797, quando la diocesi fu trasferita a Reykjavík.
Sfortunatamente, la bella cattedrale che un tempo vi sorgeva fu distrutta da un forte terremoto nel XVIII secolo; al suo posto oggi si trovano un moderno centro teologico, un centro visitatori (Ikr500; 9-18), una casa di torba (9-18), e una chiesa (9-18) con un minuscolo museo (ingresso Ikr200; 9-18) nella cripta, che contiene il sarcofago di pietra di Páll Jónsson (vescovo dal 1196 al 1211). Secondo la Páls Saga, alla sua morte seguirono tempeste e terremoti e stranamente, nel momento esatto in cui la sua bara fu riaperta, nel 1956, si scatenò una violenta burrasca.
Il vicino villaggio di Laugarás è essenzialmente una comunità di fattorie, molte delle quali vendono i loro prodotti freschi in loco. Visitate Engi (www.engi.is), che vende ottima frutta e verdura prodotta nelle serre; in vendita ha anche souvenir adorabili, come delle pietre dipinte a coccinelle. È ben segnalata all’ingresso del paese, arrivando da Skálholt.
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